La questione del Reddito di Cittadinanza (RdC) ha scatenato la rabbia di migliaia di napoletani, suscitando intense proteste davanti alla sede dell’Inps; a esprimersi sulla vicenda è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che durante una conferenza sui lavori allo Stadio Collana, ha dichiarato: “Credo sia stato un intervento sbagliato da parte del Governo, inviare un sms per informare decine di migliaia di persone che da inizio agosto non avranno un aiuto è un trauma sociale che avremmo dovuto fare di tutto per evitare.”

De Luca: “Dichiarare fine di RdC con Sms è un trauma sociale”

Il presidente De Luca ha evidenziato che, pur essendo nota la scadenza del Reddito di Cittadinanza, l’utilizzo di un algoritmo o di un semplice sms non è adeguato quando si tratta di famiglie e persone, richiedendo invece un lavoro di preparazione più attento.

Inoltre, De Luca ha sottolineato la necessità di agire in due direzioni: la solidarietà per le famiglie realmente bisognose e la trasparenza nel correggere distorsioni e fenomeni speculativi verificatisi negli anni. L’intervento del Governo esclude infatti dal taglio del reddito le famiglie con minori a carico, persone sopra i 65 anni e disabili. Tuttavia, il presidente campano ha osservato che questa decisione avrebbe potuto essere meglio preparata, poiché molte di queste famiglie hanno avuto la sensazione di aver perso tutto.

Il provvedimento prevede che chi verrà escluso dal Reddito di Cittadinanza si rivolga ai servizi sociali del Comune. De Luca, pur riconoscendo la teorica correttezza dell’approccio, ha sollevato dubbi sulla capacità dei Comuni di gestire tale situazione, spesso privi di personale sufficiente per far fronte alle necessità essenziali. Questo rischia di orientare verso il nulla migliaia di persone bisognose.

Il presidente della Regione Campania ha altresì parlato del ruolo dei centri per l’impiego, che dovrebbero offrire servizi di formazione ai giovani interessati. Sebbene ciò possa rappresentare un aiuto, De Luca ha avvertito delle difficoltà nel fornire loro un’effettiva occupazione. Per tale ragione, ha invitato a gestire la materia con rigore e sensibilità, evitando di trattare le famiglie come oggetti e cercando di aprire un dialogo costruttivo.

Sul Rdc va fatta una selezione corretta, vera e non finta, della povera gente. Oggi abbiamo la possibilità, usando servizi sociali comunali, piano sociali di zona, Inps, di avere tutte le informazioni disponibili per avere un numero certo della povera gente vera a cui va garantito un reddito minimo. Non possiamo lasciare centinaia di migliaia di persone alla disperazione. Poi bisogna pensare alla formazione che va retribuita con un contributo anche minimo. Ma mentre con gli Its c’è certezza del lavoro per quella generica ci sono dei dubbi.

Infine, De Luca ha ribadito la necessità di effettuare una selezione accurata delle famiglie bisognose per garantire un reale sostegno economico. Sottolineando l’importanza della formazione, ha auspicato che quest’ultima sia retribuita con un contributo, pur riconoscendo le incertezze legate all’inserimento lavorativo.