Il fenomeno delle borseggiatrici nella metro di Milano ha spinto alcuni ragazzi a riunirsi e pattugliare le stazioni a caccia delle ladre. Sono poco meno di dieci, lavoratori e studenti, che pattugliano vagoni e stazioni per difendere le vittime, spesso turisti o persone fragili. L’eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca, ha annunciato che pagherà loro l’abbonamento. Interpellato da Tag24, ha spiegato che la sua iniziativa di sostenere il Comitato sicurezza per Milano – questo il nome – è data dal fatto che i ragazzi offrono “un servizio civile” che sopperisce alla mancanza delle forze dell’ordine, sotto organico. E per questo pagherà loro l’abbonamento della metro, come spiegato in un video postato sui social.

D: Onorevole, lei è da sempre in prima linea per combatte il fenomeno delle borseggiatrici nella metro. Cosa fa il Comitato sicurezza per Milano?

R: “Sono dei ragazzi che fuori l’orario di lavoro o dopo lo studio fanno pattugliamento per evitare che i turisti, anziani e più fragili finiscano preda delle borseggiatrici rom in metropolitano. Con un fischietto, avendo ormai mappato i soggetti che compiono questi atti delinquenziali, quando li vedono in movimento urlano ‘quella è una borseggiatrice, quello è un borseggiatore’ così da mettere in allerta la vittima dal furto che può essere devastante. Pensiamo ai documenti o alle carte di credito”.   

D: Sono sempre le stesse persone?

Sono 30 borseggiatrici rom che sfruttano il fatto di essere in gravidanza perenne per evitare la galera”.

Borseggiatrici a Milano, Ciocca: “Dietro di loro il mercato della schiavitù”

D: Ma sono costrette da qualcuno ad agire così?

R: “Questo è un vero tema. Ho provato a scavare mentre dialogavo con loro. La percezione che si ha è che queste donne siano sfruttate da un sistema di malaffare molto più articolato. I proventi di questi furti finiscono nell’acquisto di droga o in altri mercati. Dietro queste donne probabilmente c’è il mercato della schiavitù”.

D: Quanti sono i ragazzi del Comitato?

R: “Oggi sono in otto”.

D: Perché la sua scelta di sostenerli economicamente?

“Mi sembra assurdo che questi signori che offrono un servizio pubblico debbano pagarsi l’abbonamento della metro per essere un sistema d’allarme. Sono un sistema d’allarme pubblico che però si paga l’abbonamento. Siccome la società milanese non si è ancora proposta di offrire loro gratuitamente l’abbonamento, io in attesa che la Città di Milano si proponga di offriglielo, mi sostituisco”.

Ciocca: “Anche io aggredito”

D: Non c’è un rischio per questi ragazzi?

R: “Ci sono dei rischi e già ne hanno avuti. Matthia (uno dei fondatori, ndr) ha subito aggressioni. Io stesso domenica scorsa (30 luglio, ndr), mentre ero con loro, ne ho subita una. Si sono permesse di mettere le mani addosso a una persona. Sempre domenica, il Comitato era a pattugliare la metro quando il commissariato di zona era chiuso. Non perché i poliziotti non hanno voglia di lavorare, ma perché l’organico non gli consente di coprire l’orario e la giornata della domenica”.

D: Onorevole, lei è eurodeputato della Lega che è al Governo. Ma cosa sta facendo l’Esecutivo da questo punto di vista?

R: “Oggi abbiamo una Polizia che spesso è sotto organico e, quindi, il vero tema sarà portare in organico tutte le forze dell’ordine assistenziale. Se in questo momento vado nelle caserme dei Vigili del fuoco, trovo un sotto organico anche lì. Abbiamo la necessità che il soccorso e le forze dell’ordine tornino a essere in organico. Dobbiamo fare in modo che queste assunzioni non entrino nei patti di stabilità delle Direttive europee. Oggi molti servizi mancano, spesso sopperiti dal volontariato. Se questo si dovesse fermare ci troveremmo in difficoltà. Il Comitato è un gruppo di volontari“.  

D: Ma queste attività non potevano essere svolte dai percettori del Reddito di cittadinanza?

R: “Sicuramente un pattugliamento lo avrebbero potuto sviluppare. Piuttosto che buttar via soldi come si è fatto in passato, sarebbe stato utile per chi quel reddito se lo poteva guadagnare”.

D: Qualcuno potrebbe pensare perché non usare i fondi del Pnrr per potenziare la sicurezza. Ma è possibile?

R: “Oggi non è previsto, sono fondi d’investimento. Se stiamo parlando di personale, avremmo serie difficoltà. Se dovessimo parlare di sistemi di controllo, come videosorveglianza o di pattugliamento elettronico, non è difficile fare in modo che una telecamera riconosca il viso di una borseggiatrice arrestata non so quante volte e rilasciata perché in maternità e quindi dare l’allarme come entra nel perimetro della metro. Questo potrebbe essere una idea, vale a dire utilizzare anche i fondi del Pnrr per potenziare i sistemi di videosorveglianza”.

D: Ma queste borseggiatrici lo pagano il biglietto?

R: “Lì c’è tutto un altro fenomeno di vendita in nero dei biglietti non ancora esauriti. Le borseggiatrici si mettono all’uscita dei tornelli, chiedono il biglietto e l’utilizzano. Senza pagarlo”.