Il Governo incassa la fiducia della Camera sul Dl Pa bis, ottenendo complessivamente 193 voti favorevoli, 99 contrari, 3 astenuti. Il via libera sul decreto legge n. 75 del 2023 arriva nelle prime ore del pomeriggio di oggi, lunedì 31 luglio 2023. Esso contiene “disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del giubileo della chiesa cattolica per l’anno 2025”.

Dl Pa bis, Camera conferma la fiducia al Governo

L’esame del provvedimento prosegue nel pomeriggio con le votazioni sugli ordini del giorno. Il voto finale poi sarà entro le 22. Il testo passerà poi nuovamente al Senato. Qui verrà convertito definitivamente in legge non oltre il prossimo 21 agosto.

Questo emendamento riguarda appunto, in particolar modo, i lavoratori della pubblica amministrazione. Tocca tanti e diversi ministeri, come quello del Lavoro o dell’Istruzione. Si vuole intervenire, ad esempio, sul mondo della scuola, su quello della ricerca e sui concorsi pubblici.

Si sono espressi in modo favorevole oggi, lunedì 31 luglio 2023, 193 deputati. 99 sono stati i voti contrari. Tre invece coloro che si sono astenuti. Il Dl Pa bis è così passato e il Governo guidato dall’attuale premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha incassato ancora una volta la fiducia alla Camera.

Le dichiarazioni della maggioranza

Nell’aula della Camera, il deputato di Fratelli d’Italia Marcello Coppo, durante la dichiarazione di voto sul Dl Pa bis ribadisce la necessità di avere in Italia una pubblica amministrazione che sia veloce ed efficiente. In questo modo, sostiene, si possono davvero valorizzare i punti di forza del nostro Paese.

Ecco le dichiarazioni di Marcello Coppo di oggi:

Avere una pubblica amministrazione efficiente è non solo un bene, ma è quello che permette di valorizzare le eccellenze del nostro Paese ed è anche su questo che il dl Pa 2 va a incidere. Noi ci troviamo di fronte a sfide grandi, come il Pnrr, e, se non abbiamo una macchina efficiente, perdiamo delle opportunità.

Il deputato di Fratelli d’Italia spiega che questo decreto riorganizzerà molti ministeri. Tra le tante cose ci saranno delle procedure di assunzioni più facili e snelle. Ma i punti che vengono toccati con questo documento sono diversi e di vario tipo:

Dalla cabina di regia per snellire il Pnrr, all’ambito della formazione della pubblica amministrazione e al ministero del Lavoro, andando a migliorare gli strumenti sulle politiche attive del lavoro.

Contenta del risultato è anche la deputata azzurra Rosaria Tassinari. Intervenuta in Aula a Montecitorio, l’esponente di Forza Italia sostiene che questo decreto vuole colmare diverse lacune che ci sono nel funzionamento della pubblica amministrazione. L’obiettivo, ribadisce, è in primo luogo quello di semplificare le procedure burocratiche.

Chi ha votato contro e perchè

A votare contro è stato invece dall’altra parte, ad esempio, Franco Mari, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione lavoro della Camera. Il politica definisce il documento

un decreto omnibus, usato per introdurre misure da Minculpop, con il colpo al Centro sperimentale di cinematografia, o di sfida al buon senso del Quirinale, come quella sulla previdenza complementare. Da noi una sfiducia completa.

Critico nei confronti del Governo è anche il Movimento 5 stelle. In particolare ciò che viene contestato è il continuo ricorso alla decretazione di urgenza. Il deputato pentastellato Pasquino Penza, mentre annuncia il suo voto contrario, afferma che l’esecutivo non sta ascoltando l’appello del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Vediamo dunque le dichiarazioni di Penza:

Questo governo sembra non aver ascoltato l’appello del Presidente della Repubblica sul riscorso alla decretazione d’urgenza, e invece di correggere il tiro si è aggrappato ancora di più a questo strumento. Siamo di fronte a un vero e proprio abuso che sta minando il rapporto tra Governo e Parlamento. Parlamento che rischia di essere svuotato delle sue prerogative.