Ascoltando un politico che a proposito del reddito di cittadinanza, delineava l’azione del governo in carica, in una prospettiva più ampia, volta a intervenire sul fronte del migliormento della situazione economica e del mercato del lavoro, mi è venuta in mente una scena del film “Ricomincio da tre”. In un passaggio della mitica pellicola, Troisi trascorre il proprio tempo nel tentativo di spostare un oggetto con la propria mente, convinto che in caso di riuscita dell’impresa avrebbe ottenuto una svolta economica nella propria vita.
I Politici come Massimo Troisi
Proprio come Troisi pensavo, i governi che si susseguono da qualche decennio, provano con la telepatia delle dichiarazioni a mezzo stampa o social, a cambiare le cose. La telecinesi degli esecutivi è ovviamente una provocazione, che però nel dibattito odierno sul reddito di cittadinanza, rende la provocazione stessa molto vicina alla realtà. La scelta di togliere una misura di sostegno come quella varata dal governo Lega/5 stelle, può essere motivata in vari modi e tutti possono essere leggittimi. Ma sicuramente non deve mancare l’alternativa di una visione che deve attraverso un percorso di idee portare a un superamento dell’assistenzialisno con la crescita dell’economia e dei posti di lavoro.
Reddito di cittadinanza e la preoccupazione dei sindaci
Invece di questa visione non si ha traccia, si ha l’impressione che il Reddito sia stato tolto a coloro che ne avevano bisogno, solo per un approccio di discontinuità che quando fa rima con il Movimento 5 stelle, viene considerato ancora più valido. Se l’idea fosse venuta alla Lega o al Partito democratico forse non si sarebbe intervenuti. In queste ore aumentano le proteste di coloro che hanno ricevuto un sms con la ferale notizia. I sindaci dei comuni italiani esternano le loro preoccupazioni, essendo loro con i propri assessori e i dipendenti degli uffici preposti, a doversi interfacciare direttamente con il malcontento, la rabbia o il più semplice rammarico di non poter usufruire di una misura di sostegno fondamentale per chi ne ha bisogno. I truffatori sono tali, commettono un reato, non inficiano una scelta politica e non possono essere considerati elemento di dibattito sul reddito di cittadinanza. Sono criminali e basta.
L’ultima speranza: Ministri paranormali
Il tema vero è questo: che piaccia o meno, che costi molto o sia poco dispendiosa, che serva o che sia poco efficace, una volta concessa una misura di questo tipo non si può tornare indietro, in quanto l’impatto su alcuni, tanti o pochi che siano diventa devastante. La scelta diventa crudele, cinica, nei confronti di chi vive una condizione al limite della sopravvivenza economica. Tornare indietro mi sembra improbabile, anche un miracolo economico a sanare la situazione sembra improbabile. Allora non resta che tornare alla telecinesi, nella speranza di trovare in futuro ministri con doti paranormali.