Un nuovo caso di “ameba mangia cervello” negli Usa, dove un uomo della Georgia è morto per colpa della Naegleria fowleri. Lo ha comunicato il dipartimento di sanità pubblica locale.

La vittima ha subìto una distruzione del tessuto cerebrale, manifestatasi attraverso il gonfiore del cervello. L’ameba potrebbe aver colpito il malcapitato mentre quest’ultimo nuotava in uno stagno o lago d’acqua dolce.

La Naegleria fowleri, infatti, vive solo in questi tipi di acque. Si tratta di un microscopico protista che ogni anno infetta circa tre persone negli Stati Uniti. Una volta infetti, tuttavia, i pazienti hanno una probabilità di morire pari al 97%.

Nuovo caso di ameba mangia cervello in Usa. La storia del giovane Caleb, uno dei pochissimi sopravvissuti

La Naegleria fowleri prolifera in ambienti dove l’acqua è particolarmente calda: per questo le infezioni risultano più probabili nei periodi di afa prolungata. In tali contesti, è necessario stare in guardia da stagni, laghi, piscine. 

In Europa questo organismo è estremamente raro, ancor più che in altri continenti. Negli anni si sono registrati casi, oltre che negli Usa, anche in Corea del Sud.

Le persone infette, spiegano i Centers for Disease Control and Prevention americani, manifestano sintomi abbastanza tipici. Su tutti forti mal di testa, febbre, nausea, vomito, convulsioni, allucinazioni e persino il coma. Il decesso può avvenire nel giro di una settimana.

Il dipartimento di sanità pubblica a stelle e strisce fa sapere che, su poco più di 150 casi confermati negli ultimi 60 anni, solo quattro persone sono sopravvissute. Tra loro c’è un adolescente in Florida, un ragazzo di nome Caleb Ziegelbaur. Il 14enne ha trascorso quasi un anno in ospedale ed è rimasto paralizzato, ma è ancora vivo.

Nel caso di Caleb, l’ameba lo avrebbe colpito mentre si trovava con la sua famiglia a Port Charlotte Beach, nel luglio del 2022. Ha combattuto contro l’organismo unicellulare per ben otto mesi, mentre era a malapena cosciente. Solo pochi giorni fa l’annuncio: il ragazzo ce l’ha fatta.