In occasione della cerimonia del Ventaglio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto un passaggio sul dovere di ognuno di assolvere al proprio compito senza invadere le competenze di altri. 

“La forza che tiene unite le nostre comunità nei momenti più difficili – ha detto – è anzitutto questa generosa e incondizionata disponibilità a esserci. A fare la propria parte, sentendosi responsabili gli uni degli altri. ‘I care’, come diceva don Milani. Fare la parte propria. Vorrei declinare questo dovere in maniera completa e conseguente; aggiungendo: non pretendere di fare abusivamente la parte di altri. Ciascuno faccia il proprio mestiere – come si dice in linguaggio corrente – e cerchi di farlo bene”. Insomma, come dicono in Toscana, “ognuno faccia il suo per il bene di tutti”.

Il richiamo del presidente Mattarella al rispetto dei ruoli senza invadere le competenze di altri

Il Capo dello Stato ha aggiunto: “Più volte è stato ricordato, da molte sedi, l’esigenza ineludibile che i vari organismi rispettino i confini delle proprie competenze e che, a livello istituzionale, ciascun potere dello Stato rispetti l’ambito di attribuzioni affidate agli altri poteri. Così quanto alla necessità che la Magistratura sia consapevole di esser chiamata – in piena autonomia e indipendenza – a operare e a giudicare secondo le norme di legge, interpretandole, anche, correttamente secondo Costituzione, e tenendo conto che le leggi le elabora e le delibera il Parlamento, perché soltanto al Parlamento – nella sua sovranità legislativa – è riservato questo compito dalla Costituzione. Allo stesso modo, ovviamente, va garantito il rispetto del ruolo della Magistratura nel giudicare, perché soltanto alla Magistratura questo compito è riservato dalla Costituzione. Iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del Parlamento ai giudizi della Magistratura si collocano al di fuori del recinto della Costituzione e non possono essere praticate. Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l’azione della Magistratura”. Nei giorni scorsi ho scritto sul ruolo e i compiti delle commissioni parlamentari di inchiesta che, talvolta, invadono ambiti che non sono loro propri. 

Stefano Bisi