Conclusi a Molfetta gli Assoluti 2023 che, nonostante le assenze di peso (trittico Jacobs-Tamberi-Iapichino su tutte), ha detto molto anche in vista dei prossimi Mondiali di Budapest. Che l’atletica italiana sia in buona forma lo dimostrano il record italiano di Ayomide Folorunso sui 400 ostacoli; lo spettacolare duello nel getto del peso con misure vicine ai 22 metri tra Leonardo Fabbri e Zane Weir (con polemica via tv annessa per “il primo”Fabbrino”) e altri risultati di lusso. Tra questi il successo nel decathlon di Lorenzo Naidon, che con i suoi 8090 punti diventa il terzo italiano di sempre nel club degli 8000 dopo Dario Dester (8218) e Beniamino Poserina (8169). E allora passano simpaticamente in sordina, sul podio dei 200, il Trofeo Pietro Mennea (premio ideato quest’anno per il mezzo giro di pista) “Uomini” erroneamente consegnato a Dalia Kaddari e quello “Donne” a Filippo Tortu.

Chiusura alla grande per gli Assoluti di Molfetta: record italiano di Folorunso e risultati di lusso. Anche una polemica nel getto del peso e i trofei sbagliati sui 200.

Urla di gioia nel cielo dello stadio “Cozzoli” per “Ayo” Folorunso. La 26enne ostacolista delle Fiamme Oro di origini nigeriane chiude la gara in 54.22 e ritocca il primato nazionale di 12/100. Crono che è anche il terzo del 2023 in Europa, continente che – si sa – è territorio di caccia privilegiato per la stella olandese Femke Bol. Seconda col personale da 55.05 Rebecca Sartori, terza Eleonora Marchiando con 55.35.

Esultanza esagerata da body delle Fiamme Gialle strappato (fortunatamente la parte superiore…), che gli vale persino il cartellino giallo, per Filippo Tortu. Lo sprinter brianzolo domina i 200 in 20.14 con 1,7 di vento a favore, suo terzo tempo in carriera, mettendo in fila l’altro campione olimpico nella 4×100 Fausto Desalu (20.52) e Marco Ricci (20.69). Tortu che quando riceve il trofeo (come detto sbagliato) sul podio appare ancora dolorante a quella spalla destra lussata per un’altra esultanza esagerata, questa per il bel risultato della 4×100 a Grosseto. Quarto titolo, sempre sul mezzo giro, per Dalia Kaddari delle Fiamme Oro: 22.90 con vento assente; seconda Anna Bongiorni (23.29), terza Irene Siragusa (23.58). 

Tortu festeggia in modo animalesco, nel peso è una sfida da antologia. E Fabbri bacchetta Crouser.

Bella la gara del getto del peso maschile vinta da Leonardo Fabbri dell’Aeronautica con 21,80, sua terza misura di sempre in carriera oltre che ampiamente nello standard per le Olimpiadi. Così come il 21,69 di Zane Weir. Terzo Lorenzo Del Gatto con 19,75. Il toscano Fabbri festeggia un titolo che gli mancava dal 2010 e, davanti alle telecamere, risponde deciso a una domanda sul dominatore mondiale della disciplina, lo statunitense Ryan Crouser:

Sono giuste le critiche per quel suo modo di lanciare che sfiora il cordolo e che, ora, sta convincendo la federazione internazionale a rivedere la regola. Sinceramente vedo questa cosa come un ulteriore vantaggio che non merita chi sta già dominando questo sport. Detto questo, massimo rispetto per un campionissimo.

Ottocento di fuoco con vista su Budapest e Parigi per Simone Barontini: l’1:44.50 gli consente infatti di volare sia ai Mondiali che alle Olimpiadi. Alle sue spalle Catalin Tecuceanu con 1:45.04. Il doppio giro femminile è invece di Eloisa Coiro, con 2:00.43. In assenza di Tamberi è interessante anche il 2,28 di Stefano Sottile nell’alto. Nell’asta femminile, 4,60 per Roberta Bruni e tre errori al record italiano di 4,73. Sui 400 vincono Davide Re con 45.21 e Alessandra Bonora con 52.24. Sui 1500 Pietro Arese (3:46.07) e Sintayehu Vissa (4:06.85, con bellissima rimonta su Federica Del Buono). Nel martello femminile Sara Fantini (71,02). Nel lungo maschile privo del giovanissimo Mattia Furlani, successo di Filippo Randazzo (7,88/-0,5). In quello femminile orfano di Larissa Iapichino, affermazione di Ottavia Cestonaro che bissa il titolo di ieri nel triplo (6,37/+1.1).

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