Oliver Stone contro Biden: ecco cosa ha dichiarato il famoso regista in merito al Presidente degli Stati Uniti d’America. Stone ha confidato di essere dispiaciuto per averlo votato, aggiungendo che ha paura che il leader degli Stati Uniti possa portare la sua Nazione alla Terza Guerra Mondiale.

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Oliver Stone contro Biden: le dichiarazioni

Il regista ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso del suo podcast Stay Free in un dialogo con Russell Brand:

Biden è un vecchio rappresentante della guerra fredda. Odia l’Unione Sovietica che continua a confondere con la Federazione Russa, che non è comunista. Sembra ci stia trascinando in un confronto con una potenza che non ha intenzione di arrendersi. Quelli sono i loro confini. Quello è il loro mondo. È la NATO che cerca di entrare in Ucraina. È tutta un’altra storia. Io ho votato per Biden, e ho fatto un errore, perché pensavo che diventando più adulto si fosse calmato e fosse diventato più morbido.

Stone ha aggiunto che, realizzando il suo documentario Ukraine on Fire, ha scoperto le cause del conflitto nell’Europa orientale:

Bisogna guardare alle ragioni di questa guerra e gli americani tendono a semplificare la cosa dicendo che sia stata la Russia a invadere l’Ucraina. È troppo semplicistico. Il mio documentario esplicita l’origine di questa guerra nel colpo di stato del 2014, sponsorizzato e supportato dagli Stati Uniti e che è stato un vero piano nascosto per penetrare nella Federazione Russa.

In realtà nemmeno ci stupiamo troppo in quanto già in passato aveva rilasciato dichiarazioni tutt’altro che positive nei confronti di Biden. Dalle pagine dell’Hollywood Reporter, Oliver Stone aveva già lanciato il suo attacco al Presidente USA:

Quando uscì il mio film, JFK, nel 1991, l’opinione pubblica sollevò una controversia quando venne a conoscenza, grazie alla pellicola, che i documenti dei servizi segreti sulla morte di Kennedy sarebbero stati disponibili solo a partire dal 2029. […] Questo portò ad alcune audizioni del Congresso, alle quali fece seguito un’apposita legislazione che istituì l’Assassination Records Review Board, un gruppo di cinque cittadini che aveva il compito di sovrintendere il rilascio dei documenti top secret riguardanti il caso Kennedy. Dal 1994 al 1998, questo organo ha desecretato circa 60 mila documenti, per un totale di circa due milioni di pagine. Tuttavia, c’erano ancora numerosi documenti classificati, e così la legislazione fissò la scadenza per declassificarli al 26 ottobre 2017. Quel giorno, il presidente Trump, l’unico che aveva il potere di rimandare quella data, ricevette la visita di CIA e FBI. Risultato: Trump bloccò la declassificazione di quei file per due volte, senza mai spiegare i motivi della sua decisione. Molti di noi pensavano che Joe Biden avrebbe corretto tutto questo subito dopo il suo insediamento da presidente, ma non lo ha fatto.

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Cos’è Ukraine on Fire

Ukraine on Fire è un film documentario del 2016 del produttore esecutivo Oliver Stone, diretto da Igor’ Lopatënok. Oliver Stone intervista alcuni importanti personaggi sulla rivoluzione ucraina del 2014 come Vladimir Putin e Viktor Janukovyč. Il film racconta la storia dell’Ucraina a partire dal Diciassettesimo secolo fino al 2016, descrivendo nel dettaglio la formazione del nazionalismo ucraino. Ecco la trama:

Si parla di eventi come l’etmanato cosacco, la rivoluzione russa (1917-1921), l’occupazione dell’Ucraina da parte delle truppe austro-tedesche, il trattato di Brest-Litovsk, l’incorporazione dell’Ucraina nell’Unione Sovietica, il collaborazionismo ucraino nella seconda guerra mondiale, il massacro di Volyn, gli anni ’90, la rivoluzione arancione, la rivoluzione ucraina del 2014, il referendum sullo status della Crimea, gli scontri di Odessa, la guerra del Donbass, l’abbattimento del volo MH17 e altri eventi significativi. Per tutto il film, il presidente russo Vladimir Putin, l’ex presidente ucraino Viktor Janukovyč e l’ex ministro dell’Interno ucraino Vitalij Zacharčenko, nonché il giornalista statunitense Robert Parry, vengono intervistati, principalmente da Oliver Stone, sugli eventi della recente storia dello stato dell’Ucraina.