Emergono nuovi elementi e informazioni riguardanti uno dei più tragici naufragi di migranti occorsi nel mar Mediterraneo negli ultimi anni, quello di Cutro del 26 febbraio 2023: i migranti sopravvissuti hanno riconosciuto dai frame dei video un elicottero bianco della Guardia Costiera che ha sorvolato il caicco “Summer Love”. Il naufragio ha comportato la morte di 94 persone, tra le quali 35 bambini. Si continua a indagare per comprendere le dinamiche e le responsabilità del naufragio, ma soprattutto per valutare se questa tragedia fosse evitabile. Al momento sono indagati quattro scafisti, tre uomini della guardia di finanza e altrettanti appartenenti, probabilmente, a un altro corpo dello Stato.
Naufragio Cutro, nuove informazioni: un elicottero ha sorvolato e intercettato la barca
Almeno tre testimoni hanno fatto riferimento a un elicottero bianco che alle ore 19 e, successivamente, alle 22 del 25 febbraio avrebbe sorvolato l’imbarcazione. L’elicottero sarebbe dunque passato sopra alla “Summer Love” circa 9 ore prima che questa si schiantasse in una secca a ridosso della spiaggia di Steccato. Le testimonianze inedite, e rilevanti ai fini dell’indagine, sono state raccolte, e registrate, in due campi di accoglienza nella Germania settentrionale. Nel verbale di uno dei testimoni si legge che l’elicottero:
è volato sopra di noi, ha compiuto una deviazione e se n’è andato. Eravamo seduti sul ponte superiore della nave, i quattro scafisti ci hanno costretto a nasconderci sottocoperta. Il governo italiano non ci ha aiutato affatto, quei due elicotteri sapevano della nostra nave, nonostante ciò, non si sono presi cura di noi e non ci hanno salvato. Abbiamo navigato in acque italiane per dieci ore
Ai testimoni sono state mostrate le immagini di due elicotteri differenti, uno della Guardia di Finanza e uno della Guardia Costiera. Quest’ultimo è stato riconosciuto dai sopravvissuti senza indugio alcuni. A partire da questi nuove informazioni, bisognerà lavorare per approfondire se l’elicottero che è stato riconosciuto appartenesse realmente alla Guardia Costiera italiana o, piuttosto, all’omologa greca, che ha un aspetto simile. Si tratta di un passo importante per continuare a indagare sulle colpe e le responsabilità di una strage che non può restare impunita.