Sofia Castelli sarebbe stata uccisa dall’ex fidanzato, Zakaria Atqaoui, mentre dormiva: era da poco rincasata dopo aver trascorso una serata in discoteca, quando il 23enne, reo confesso, si sarebbe introdotto nel suo appartamento, a Cologno Monzese, e l’avrebbe accoltellata alla gola. Il movente sarebbe da ricercare in una lite di qualche ora prima: i due stavano uscendo da poco, per volere di lei, da una relazione durata circa tre anni.

Omicidio di Cologno Monzese, Sofia Castelli accoltellata dall’ex nel sonno

I fatti risalgono alla notte tra venerdì 29 e sabato 30 luglio. Sofia Castelli, 20 anni, era da poco rincasata dopo una serata trascorsa con le amiche nella discoteca “The Beach Club” di Milano quando, attorno all’alba, è stata sorpresa e massacrata nel sonno dall’ex fidanzato. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, Zakaria Atqaoui, di origini marocchine, avrebbe usato, per introdursi nell’abitazione della vittima, il mazzo di chiavi di cui era rimasto in possesso dopo la fine della loro relazione, essendo stato ospitato dalla famiglia di Sofia per almeno un anno e mezzo.

Di tre anni più grande di lei, il ragazzo, lasciato da solo in Italia dai genitori, che si erano trasferiti all’estero, era stato accolto dai Castelli in casa propria. Chi lo conosce parla di uno “sbandato”, uno “spavaldo”, con pochi progetti e tanti atteggiamenti da duro. Anche per questo, forse, Sofia aveva deciso di lasciarlo, circa tre settimane fa, dopo una storia di tre anni e una serie di tira e molla. Lui, però, non ci sarebbe stato. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare il tragico epilogo di sabato mattina, quando, approfittando dell’assenza dei genitori di lei, in vacanza in Sardegna con il fratello minore, l’ha uccisa.

Sembra che al momento dei fatti ci fosse anche una sua amica, che però non si sarebbe accorta di nulla. Gli inquirenti lavorano per chiarire ogni dubbio.

L’arresto del 23enne

Dopo il delitto il 23enne era stato fermato mentre vagava per strada, con i vestiti ancora sporchi di sangue, nei pressi della centrale della polizia locale. Qui, dopo aver richiamato l’attenzione di una pattuglia, avrebbe confessato agli agenti:

L’ho uccisa. Ho accoltellato la mia ragazza (in realtà ex ragazza, ndr).

ll comando, con l’aiuto dei vigili, si sarebbe quindi recato a casa della 20enne, scoprendo che, purtroppo, era tutto vero. Da quel momento in tanti si sono affaccendati sotto casa della famiglia Castelli, mentre gli investigatori andavano avanti con i rilievi. In serata il 23enne è stato portato nel carcere di Monza. Bisognerà capire cosa l’abbia spinto ad uccidere. Dai primi accertamenti è emerso che non aveva assunto alcol o droghe.

Secondo alcuni testimoni, era ossessionato dalla vittima e, nonostante la fine della loro relazione, continuava a seguirne gli spostamenti, frequentando gli stessi luoghi.

Ho incrociato Sofia e l’amica poco prima dell’una di notte, stavano uscendo per andare in discoteca. Quando cominciava a fare chiaro ho visto lui che gironzolava qui sotto,

ha raccontato una vicina di lei al Messaggero. È possibile che avesse premeditato il delitto?

Vittima e carnefice

Tutti ricordano Sofia come una “brava ragazza”, che si districava tra studio e lavoro, e non riescono a capacitarsi di quanto le sia accaduto. Di Zakaria, invece, dicono che era

un provocatore, un tossico, che non fa niente nella vita.

Il terribile omicidio di cui si è macchiato fa salire a 70 il numero delle vittime di femminicidio registratesi dall’inizio del 2023.

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