Michela Murgia è morta il 10 agosto 2023 all’età di 51 anni, a causa del cancro che l’affliggeva da tempo.

Michela Murgia malattia

Michela Murgia aveva un carcinoma renale al quarto stadio. Lo aveva scoperto tardi e l’aveva reso noto nel maggio 2023. Si stava curando con l’immunoterapia, ma i medici le avevano prospettato pochi mesi di vita.

Vita privata: ex marito, famiglia queer e figli

Michela Murgia era stata sposata con il designer bergamasco Manuel Persico dal 2010 al 2014.

In seguito, la scrittrice ha avuto una queer family: una famiglia in cui nessun componente è eterosessuale o cisgender (cioè la cui identità di genere corrisponde al sesso biologico). Si tratta di una forma di relazione stabile che non rientra nella famiglia tradizionale riconosciuta dalla legge italiana.

Della grande famiglia di Murgia fanno parte il marito Lorenzo Terenzi, sposato nel maggio 2023 per questioni legali (clicca qui per approfondire), anche il cantante lirico Francesco Leone, l’attivista Michele Anghileri e tante donne a lei molto legate, come le scrittrici Chiara Valerio e Chiara Tagliaferri.

I figli di Murgia sono 4. Si tratta di ragazzi che la scrittrice ha contribuito a crescere e sostenere, senza che interrompessero il legame con le loro famiglie biologiche.

Riguardo alla sua famiglia, Murgia aveva detto in un’intervista del giugno 2023:

Mi piace definirla ibrida, la mia famiglia. Ho scelto come anello nuziale una rana ad altorilievo perché è un animale di terra e di acqua, sempre pronto al salto, quindi al cambiamento, rappresenta bene la queerness in natura. Non voglio chiamare la mia famiglia non convenzionale, perché sono sicura che nella realtà queste famiglie siano già diffusissime: le persone hanno esigenze che gestiscono inventandosi rapporti che possano soddisfarle. Non esiste un nome per questa creatività degli affetti: il problema è togliere gli aggettivi e declinare le famiglie finalmente al plurale.

Biografia

Nata il 3 giugno 1972 a Cabras (Oristano), Michela Murgia, prima di diventare scrittrice, ha svolto diversi lavori, come la venditrice di multiproprietà e la portiera di notte. Durante una di queste esperienze lavorative ha tenuto un blog su internet nel quale ha raccontato la realtà quotidiana vissuta dagli operatori del call center dove era impiegata.

La raccolta dei post del suo blog è diventata il suo primo libro, “Il mondo deve sapere”, pubblicato nel 2006, che ha ispirato anche la sceneggiatura del film “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì. Nel 2009, Murgia ha pubblicato “Accabadora”, romanzo ambientato nella sua Sardegna, con cui ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Campiello nel 2010.

Ha collaborato con numerosi giornali e riviste. Ha fondato Lìberos, una rete di librai, bibliotecari, associazioni culturali, lettori, che punta a sostenere concretamente tutte le realtà legate alla cultura esistenti in territorio sardo.