Paolo Meneguzzi evidentemente non era soddisfatto del video di risposta al dissing di J.Ax “Invidia del Peneguzzi”, pubblicato ieri. Oggi il cantante italo-svizzero ha postato su Instagram un altro reel intitolato “Pappon Paradise”, in cui dedica una sorta di elogio funebre al rapper.

Paolo Meneguzzi inscena il funerale di J.Ax: “Pappon Paradise”

Evidentemente la celebrità ritrovata in questi giorni sta “gasando” Paolo Meneguzzi che, dopo aver postato ieri un video in cui simulava una finta telefonata a J.Ax chiamandolo il “segretario di Fedez”, oggi ha pubblicato una “letterina” per il funerale del frontman degli Articolo 31. Una scelta di dubbio gusto, ma siamo certi che il De Profundis in questione sia una metafora riferita alla carriera artistica del rapper, che tuttavia sembra godere di ottima salute, sicuramente più di quella del cantante di “Vero o falso”.

Tuttavia, Meneguzzi non ha raccolto il guanto di sfida lanciato nel dissing “Invidia del Peneguzzi”, in cui J.Ax lo invitava a rispondere con una canzone in stile “L’Avvelenata”. Pablo ha deciso di percorrere altre strade, ma non sembra voler mollare la presa in questo botta e risposta a distanza. Quantomeno non vuole lasciare al rapper l’ultima parola. Ora J.Ax smetterà di dargli visibilità, facendolo cadere di nuovo nell’oblio come ha dichiarato nel suo dissing? Direi che arrivati a questo punto sarebbe auspicabile e lo pensano in molti anche tra i fan dei due.

Testo e video

Questo il testo dell’ironico “ultimo saluto” di Meneguzzi a J.Ax:

Ciao Alessandro,

non ce l’ho mai avuta con te davvero.

E visto che alla fine è soltanto una discussione estiva non farò una canzoncina ma sarà come l’ultimo saluto, con una letterina.

Sono nato come un dj, Vi suonavo in discoteca, o, io con gli Articolo 31 mangiavo, ballavo e dormivo.

Il vostro vinile me lo portavo anche a letto.

Oh per me, santi subito, radio deejay, la cassettina, io e i miei amici sempre pronti, li con lo stereo, ma quanto erano belli quei tempi, il walkman, i pantaloni a zampa, il festival Bar, il bomber; la tuta dell’ Adidas,

Le all star,

Te li ricordi quei tempi. Bei tempi.

Volevo dirti che mi dispiace, se ti ha fatto proprio arrabbiare. Ma dico io, doveva proprio svelarti così su due piedi che era una marchetta, costruita a tavolino. Che ti hanno usato come un pannolino.

Ma mettiamoci nella giusta prospettiva, sai io non ero in cerca di visibilità, io ho solo espresso un parere su una canzoncina e come hai visto, se la cosa ha interessato tanti e l’hanno condivisa è perché tanti l’hanno pensata come me l’altra mattina.

Sembra che non hai argomenti se mi guardi gli insuccessi.

Sorpresina:

Io sto bene, caro Ax, non ho bisogno di fama, ho avuto tutto, il mio piano B è diventato il piano A, ho mio figlio che amo

e che mi ama e una moglie che stra amo e mi stra ama.

Non metto mio figlio online per fare follower. O è come hai fatto esattamente tu con la canzone che gli hai dedicato?

Potrei dire quindi che l’hai fatto per i soldi? Non credo dai. Siamo papà. Non voglio neanche pensarci.

Quindi zitto che i figli si lasciano stare.

Ma sono contento, finalmente, è venuto fuori il vero Ax, quello che non sentivo da 20 anni, perché in questo non sei finto e di plastica come in questi ultimi panni.

Ti volevo ringraziare, era un po’ che non ero così virale, dai, hai fatto almeno la tua unica buona azione, magari alle porte col signore, in paradiso alla fine grazie a me, ti ci faranno entrare.

Vabbè dai, ho finito, vado a bermi un caffe,

È una noia sto funerale di pappon paradise,

E mi sa che per un po’ ci tocca ancora sopportare.

Non ti dico addio, ti dico ciao Alessandro

Perchè alla fine queste sono solo chiacchiere.

Fa si che siano chiacchiere per un futuro musicale migliore, è un occasione, tanto lo sai anche tu, che può essere molto superiore. Tu lo sai, hai fatto i successi, quelli veri, non le bolle di sapone.

Adios amigo”