L’Italia continua a primeggiare nel settore del turismo, superando Francia e Germania e registrando numeri record nel comparto: a fine luglio, le prenotazioni dei voli hanno registrato un notevole aumento del 22% rispetto all’anno precedente, con un incremento ancora più significativo del 27% per quanto riguarda i turisti stranieri. Il ministero del Turismo riporta una crescita nelle prenotazioni delle strutture ricettive e delle abitazioni private, con un particolare apprezzamento delle nostre città d’arte da parte degli stranieri, soprattutto americani e britannici.
Aumento vertiginoso del turismo in Italia: il 27% dei visitatori tornano
Nonostante questo successo, alcune voci si levano per lamentarsi dell‘eccesso di turismo e delle folle di visitatori nelle località italiane. Tuttavia, Giovanni Toti, presidente di una regione particolarmente coinvolta nel boom turistico, la Liguria, ritiene che sia un errore autolesionistico focalizzarsi sugli aspetti negativi. “Dibattere sull’eccesso di ‘presenze’ nelle nostre località di punta mi sembra un autolesionismo che il paese non merita,” afferma Toti.
Infatti, i benefici del turismo per l’economia italiana sono difficilmente contestabili. Esso ha portato ad un aumento della ricchezza per i cittadini, una significativa riduzione della disoccupazione e una crescita occupazionale per i giovani. Inoltre, i consumi e gli investimenti hanno visto un’impennata, rappresentando indicatori positivi per il benessere economico del paese.
Le previsioni per il futuro sono altrettanto promettenti, con ricadute positive su settori contigui e collegati, come la nautica, l’ospitalità e l’alimentare. Questo modello di crescita sta superando il tradizionale settore manifatturiero, che incontra difficoltà a causa di problemi quali l’aumento dei prezzi, la scarsità di materie prime e i ritardi nelle consegne.
Tuttavia, il dibattito sull’eccesso di turismo sembra basarsi su percezioni errate e pregiudiziali. Mentre in nessun altro comparto produttivo si assiste a lamentele per l’eccesso di clienti o produzione, nel turismo il numero di visitatori sembra infastidire alcuni. Proposte volte a limitare la domanda, come il numero chiuso, non risolvono il problema alla radice. La soluzione, secondo Toti, è migliorare l’organizzazione e aumentare l’offerta.
A tal fine, è necessario investire nella formazione di professionisti del settore, migliorare le infrastrutture e i trasporti per evitare code e affollamenti, implementare soluzioni digitali per prenotazioni razionali e diversificare l’offerta per allargare i flussi turistici su un periodo più esteso. Inoltre, occorre incrementare la capacità alberghiera e dei porti, e affrontare le ricadute negative come i rifiuti e l’inquinamento delle acque.