Anche Nanni Moretti scende in campo in favore del Centro Sperimentale di Cinematografia. E le modalità della battaglia sono inedite per il regista romano. Si tratta infatti di un duro post sui social, dimensione solitamente affidata agli uffici stampa piuttosto che a una presunta versione nazional-popolare dell’autore, tra gli altri, di “Ecce Bombo”, “Palombella rossa” e “Il sol dell’avvenire”, non proprio amante di selfie, stories e “buongiornissimi kaffé” vari. Comunque sia, il post recita:

La violenza e la rozzezza con cui il governo ha fatto fuori la dirigenza del Centro Sperimentale di Cinematografia. Del resto, questa è la destra italiana, questo il suo ceto politico e giornalistico.

Nanni Moretti si schiera con la dirigenza del Centro Sperimentale di Cinematografia e contro governo e stampa.

Ieri era invece toccato a Carlo Verdone, che conseguì il diploma del Csc.

Di cosa ci meravigliamo? – si è chiesto Verdone – In una scuola di cinema, lo Stato in qualche modo entra. Cambia il governo e cambia tutto. L’unica cosa: magari facciamo terminare il mandato ai vertici attuali, altrimenti sembra un abuso. Il mandato va fatto finire, non va sradicata la dirigenza. Così mi sembra un po’ troppo. Come si fa in Rai, purtroppo è così da sempre.

Intanto continuano le proteste. Carlo Verdone: “Facciamo almeno finire il mandato a questo direttivo”.

Nel frattempo, continua l’agitazione dalle parti di Via Tuscolana. Nodo del contendere resta sempre l’oramai famigerato emendamento al decreto Giubileo con il quale il governo controllerà con i suoi ministeri la gestione del Csc. Azione che comporterà anzitutto un prossimo cambio al vertice e che ha messo da tempo in allarme studenti e intellettuali.

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