Torna la paura dello spionaggio cinese nel cuore dell’Europa. Secondo la ministra tedesca per l’Istruzione, Bettina Stark-Watzinger, la Cina avrebbe inviato studenti-spie nell’università Federico Alessandro di Erlangen-Norimberga. La Germania si interroga sulla sicurezza delle proprie istituzioni.
Le spie della Cina in Germania
Il quotidiano Handelsblatt ha recentemente pubblicato un articolo in cui intervistava Bettina Stark-Watzinger, ministra tedesca per l’Istruzione. Per l’esponente politico è necessario che la Germania vigili su quelle persone che dalla Cina si trasferirebbero negli atenei tedeschi per studiare, mirando in realtà a rubare segreti accademici ed industriali.
Spie che, secondo Stark-Watzinger, avrebbero ricevuto questo compito da istituti opachi come il Consiglio per le borse di studio cinese (Csc). La Cina negli ultimi anni ha aperto diversi enti di cui non è chiara la finalità e l’eventuale opera di spionaggio (come la stazione di polizia d’oltremare a Prato) e gli studenti-spie ne sarebbero una delle estensioni.
L’Università Federico Alessandro di Erlangen-Norimberga (Fau) aveva già deciso, a partire dal 1° giugno, di non accettare più i dottorandi con borsa di studio del governo cinese per possibile pericolo di spionaggio. Questi verrebbero selezionati con il Csc, gestito a sua volta dal Ministero per l’Istruzione cinese.
Prima di partire, ogni studente firmerebbe un “contratto di fedeltà” al Ministero e allo stato cinesi, i cui contenuti non sono stati però diffusi, Secondo la Deutsche Welle e la piattaforma investigativa Correctiv chi non ne rispetta gli obblighi perde i sussidi e rischia di incorrere in problemi legali.
L’università ha spiegato la decisione con un esame dell’Ufficio federale per l’economia e i controlli sulle esportazioni (Bafa). Questi vigilano sulle restrizioni all’esportazione di beni sensibili, software e tecnologia, anche prodotti che possono essere utilizzati a fini militari. Stark-Watzinger si è detta d’accordo con questa decisione, che fa il paio con le dichiarazioni del cancelliere Olaf Scholz: per contrastare la maggiore assertività della Cina è necessario il rispetto delle leggi tedesche, senza però recidere i legami economici con il paese orientale.
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