Dopo i fatto che tra mercoledì e giovedì hanno portato al golpe in Niger, organizzazioni governative e non governative, presidenti e rappresentanti dei Paesi hanno preso posizione su quanto successo: ora anche l’Ue si unisce al coro di coloro che nelle ultime ore hanno condannato duramente il colpo di stato. Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera europea, ha dichiarato a tal proposito: “L’Unione europea non riconosce e non riconoscerà le autorità emerse dal golpe in Niger“. Borrell ha inoltre annunciato la cessazione immediata del sostegno al bilancio e la sospensione con effetto immediato delle attività di cooperazione nel campo della sicurezza.
Golpe Niger, Ue: aiuti sospesi e sanzioni pronte
Borrell ha aspramente criticato “l’annuncio da parte dei golpisti della sospensione della Costituzione e dello scioglimento delle istituzioni democratiche“, sottolineando come ciò andrà a indebolire tanto lo Stato quanto il popolo nigerino, “di cui occorre preservare la pace, la stabilità e la sicurezza“. L’Alto rappresentante ha ricordato che il presidente Mohamed Bazoum, al momento prigioniero nel palazzo presidenziale, è stato eletto democraticamente:
È e rimane l’unico presidente legittimo del Niger. Deve essere rilasciato senza condizioni e senza indugio. L’Ue ritiene che i golpisti siano responsabili della sua sicurezza e di quella della sua famiglia.
Nella giornata di domani si terrà una riunione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale che sarà totalmente incentrata sul Niger. Borrell ha anticipato che l’Ue, in tale sede, sarà “pronta a sostenere le decisioni dell’Ecowas, compresa l’adozione di sanzioni“. L’Ue si associa, dunque, all’Ecowas e ai suoi partner africani e internazionali nella gestione della situazione in Niger. L’Alto rappresentante per la politica estera europea ha poi tenuto a ribadire, per conto dell’Unione Europea, il “chiaro appello per il pieno e immediato ripristino dell’ordine costituzionale“. Il fine settimana di Borrell, che verrà affiancato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, sarà dedicato a proseguire “i numerosi contatti già avviati” per ripristinare l’ordine costituzionale nel Paese africano.