Il Centro Studi di Confindustria ha analizzato la dinamica del pil in Italia nel 2° trimestre 2023 e ha rilevato un “andamento lento” dell’economia italiana, dovuto alla sintesi tra la flessione di industria e costruzioni e la crescita moderata nei servizi, tra i quali continua a restare trainante il turismo. Per quanto riguarda l’inflazione, il fatto che sia scesa solo in parte ha portato la Bce a rialzare ulteriormente i tassi, aggravando le già critiche condizioni creditizie. Confindustria ha preso in esame Pil, tassi, inflazione, consumi e investimenti e prospetta attese sul 3° trimestre non molto più positive.
Italia, Confindustria: Pil, tassi, inflazione e consumi
A luglio, sia la Fed sia la Bce hanno alzato il tasso rispettivamente a 5,50% e a 4,25%, entrambe lasciando aperta la possibilità che siano previsti nuovi rialzi. Le imprese italiane, nel frattempo, continuano a subire l’aumento del costo del credito (4,81% a maggio), a cui consegue una netta riduzione dello stock di credito bancario (-2,9% annuo a maggio). Banca d’Italia e Istat, nelle indagini da loro condotte, hanno rilevato un irrigidimento dei criteri di offerta (costi, ammontare, scadenze, garanzie), una domanda frenata dal costo eccessivo e una quota importante di imprese che non ottiene credito (6,0%), soprattutto perché rinuncia prima a causa delle condizioni onerose (56,3%).
Continua a diminuire, invece, l’inflazione italiana (a giugno +6,4% annuo) dato, questo, da attribuire al prezzo del gas poco sopra i minimi (32€/mwh), che influenza i prezzi energetici al consumi, tornati su valori moderati. Rimane alta la dinamica sui prezzi alimentari (+10,7% da un picco di 12,9%), ma con lievi miglioramenti dovuti alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime.
La Camera di Commercio Internazionale (Icc), per quanto concerne i consumi, ha rilevato una riduzione della spesa (-0,6% annuo), risultante da un calo per i beni e una crescita per i servizi. Una variazione a questi dati potrebbe arrivare dall’aumento dei consumi di elettricità dovuto alle temperature elevate. Un ulteriore sostegno ai consumi si riscontra nel mercato del lavoro, dove tra aprile e maggio si è registrato il +0,4% del numero di occupati sul 1° trimestre.
Tra i servizi, è trainante il turismo: la spesa degli stranieri in Italia a maggio ha registrato un +13,2% rispetto all’anno precedente ed è aumentato anche il numero di passeggeri in aeroporto rispetto al periodo pre Covid. L’industria, invece, rimane debole: dall’inizio dell’anno, la produzione si è notevolmente contratta (-1,9%; la manifattura -2,4%, con i mezzi di trasporto in controtendenza, +3,0%). Si segnala un particolare calo nel settore delle costruzioni (-4,3% da inizio anno). Se per quanto riguarda il turismo, a luglio la fiducia delle imprese di servizi ha recuperato i livelli di aprile, per le industrie prosegue invece la caduta della fiducia.
Si segnala un calo della produzione di beni strumentali (-2,6%); inoltre, nel 2° trimestre si sono deteriorate le condizioni per investire (saldo da -18,1 a -20,4 ). Le attese sulla spesa per investimenti da parte delle imprese restano basse per i prossimi 6 mesi (20,4 da 14,9), a causa del credito più caro e complesso da ottenere. Per quanto riguarda l’export, si è attenuata la riduzione di quello italiano (-0,3% a prezzi correnti): è bassa la domanda dei paesi dell’Unione Europea (-1,7%), ma è in parte compensata dalla buona performance extra-UE (+1,2%).