Era il 29 luglio del 2013 quando padre Dall’Oglio veniva rapito in Siria. Oggi ricorre l’anniversario di questo avvenimento. A ricordalo è, nel corso della mattinata, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Vediamo dunque le dichiarazioni di quest’ultimo e ripercorriamo insieme le tappe di quello che è successo 10 anni.
Padre Dall’Oglio, 10 anni fa il sequestro in Siria. Mattarella: “Costruttore di pace”
Padre Dall’Oglio è stato vittima di un rapimento in Siria esattamente 10 fa. Da quel giorno non ci sono state più notizie riguardo ad una sua possibile sopravvivenza. In questo giorno dunque il Capo dello Stato ricorda il padre e rinnova il dolore per quanto accaduto. Ecco le dichiarazioni di oggi, sabato 29 luglio 2023, del Presidente della Repubblica:
Sono trascorsi dieci anni dal rapimento in Siria del sacerdote Paolo Dall’Oglio. Da allora nessuna notizia è stata capace di rinfocolare la speranza della sua sopravvivenza. In questo giorno che rinnova il dolore e, con esso, il ricordo di uomo generoso.
Sergio Mattarella ricorda poi le buone opere compiute dal sacerdote italiano. Opere di solidarietà e carità. Parla di uomo che a sempre fornito il proprio aiuto a chi ne aveva più bisogno. Esprime poi sentimenti di vicinanza alla famiglia del religioso rapito.
Padre Dall’Oglio ha donato tutto se stesso alla solidarietà, al dialogo, all’aiuto di chi più è nel bisogno, desidero esprimere i sentimenti più profondi di vicinanza ai familiari e a quanti con loro condividono lo strazio dell’attesa.
Il Presidente lo definisce poi un “testimone e costruttore di pace”. Prosegue così la nota di Mattarella di oggi:
Paolo Dall’Oglio, testimone e costruttore di pace, ha fatto sì che la sua fede religiosa non si sia mai espressa come motivo di contrasto. La sua vita è sempre stata una spinta incessante a ricercare la condivisione, l’incontro, la giustizia, l’unità, in nome della persona, di ogni persona, della sua integrità, della sua inviolabile dignità.
Paolo Dall’Oglio ha avuto il coraggio di sfidare pregiudizi e regimi. Ha vissuto e aiutato i più poveri e tutti coloro che avevano bisogno. Ha sempre respinto l’odio e la sopraffazione. Lo ribadisce Sergio Mattarella oggi. Infine il Capo dello Stato ricorda l’importanza dei testimoni di pace che sono “i veri protagonisti della storia”. Per questo motivo la loro memoria va tenuta alta.
Chi è Paolo Dall’Oglio
Classe 1954, Paolo Dall’Oglio è un gesuita italiano nato a Roma il 17 novembre. Il suo nome è noto per aver rifondato in Siria, nel 1992, “Al-Khalil“, comunità cattolico-siriaca. Il monastero di riferimento è situato a nord di Damasco. Il sacerdote è sempre stato impegnato nel dialogo tra i religiosi cattolici e quelli islamici (e non solo).
L’attivismo da lui praticato gli causa l’ostracismo da parte del governo siriano. Nel 2012 arriva l’espulsione. Così il padre si trasferisce Kurdistan iracheno, per poi ritornare in Siria. Il 29 luglio 2013 viene rapito. Da quel giorno in poi non si sa più nulla sul suo conto. Nel 2009 riceve la laurea honoris causa dall’Università cattolica di Lovanio.
Il rapimento
Mentre, nel luglio 2013, Paolo Dall’Oglio si trova a Raqqa con l’intento di riappacificare le relazioni tra i gruppi curdi e i jihādisti arabi, viene rapito. Si perdono le tracce del sacerdote, proprio nel momento in cui svolge il suo solito lavoro di mediazione. Si pensa che egli sia stato rapito da un gruppo di estremisti islamici vicino ad al-Qaeda.
Qualche giorno dopo, il 12 agosto, il sito arabo Zamal al-Wasl diffonde la notizia della sua morte. Notizia che però nessuno, in Italia, è in grado di confermare o smentire. Si ipotizza che il suo corpo sua stato gettato in una foiba.
Secondo altre fonti però, egli è ancora vivo e non è vero che è deceduto. Si troverebbe sotto custodia di militanti iracheni. Insomma, si tratta però solamente di ipotesi che, ancora oggi, non sono mai state confermate o smentite dalle istituzioni italiane. Attorno alla sua scomparsa c’è un alone di mistero.