In alcuni casi, anche le auto di lusso possono far scattare controlli fiscali. Finire nel mirino del Fisco, ormai, è molto semplice. Non solo per l’acquisto di immobili o per grosse e frequenti transazioni di denaro, ma anche le automobili possono essere causa di accertamenti fiscali.

Per quale motivo? Il Fisco viene subito a conoscenza dell’acquisto di un’automobile grazie all’integrazione delle banche dati del Pra e della Motorizzazione, nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria.

Quando un’automobile viene considerata di lusso? Quando e come scattano i controlli del Fisco?

Auto di lusso, ecco quando scattano i controlli fiscali

Per molte persone, l’acquisto di un’automobile di lusso rimane solo un sogno. Se e quando per alcuni si trasforma in realtà, però, può essere oggetto di accertamenti fiscali.

Quando un’auto è considerata di lusso? Le automobili che entrano nel mirino del Fisco sono quelle che hanno una potenza superiore a 185 kw. In sostanza si tratta di quelle automobili che superano la soglia dei 250 cavalli.

A dispetto del credere comune, al fisco non interessa che si tratti di berline o suv. Ciò che importa è la potenza. Si tratta, in ogni caso, di tutti quei veicoli che sono soggetti al superbollo auto, una microtassa destinata ai veicoli che superano il limite dei 185 Kw di potenza. Più nel dettaglio, per ogni Kw eccedente tale soglia, l’automobilista dovrà versare 20 euro in più.

Come sapere quanti sono i chilowatt della propria automobile? Gli interessati possono reperire il dato sul libretto di circolazione.

Ricordiamo che l’importo del superbollo auto viene ridotto dopo alcuni anni dalla data di costruzione del veicolo:

  • 5 anni, al 60%;
  • 10 anni, al 30%;
  • 15 anni, al 15%.

Come scattano i controlli del Fisco

Quando si acquista un’automobile di lusso possono scattare i controlli fiscali. Il Fisco viene subito a sapere quando un cittadino compra un’auto di lusso, grazie all’integrazione delle banche dati del Pubblico Registro Automobilistico e della Motorizzazione civile nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria.

Come scatta l’accertamento? Il controllo del fisco avviene effettuando il confronto tra i redditi dichiarati e le spese sostenute, nel momento in cui emerge uno scostamento maggiore del 20% per due anni d’imposta successivi.

Bisogna considerare che per quanto riguarda le automobili le spese vengono calcolate in maniera forfettaria. Il Ministero dell’economia e delle Finanze ha emanato un decreto nel quale sono stati fissati specifici coefficienti che considerano diversi fattori del veicolo:

  • La cilindrata;
  • La potenza del motore;
  • L’anno di acquisto;
  • L’anzianità.

In sostanza, si va verso un controllo fiscale e nelle conseguenze in questi casi:

  • La sproporzione del 20% risulta come dato di fatto reale. L’Agenzia delle entrate invia al contribuente una richiesta di chiarimento. Il contribuente deve dimostrare come può mantenere il veicolo;
  • Qualora il contribuente non fornisca adeguate giustificazioni, allora scatta la notifica dell’atto di accertamento;
  • Scattano le imposte sulla base del reddito non dichiarato, con le relative sanzioni.

Come abbiamo appena spiegato, il contribuente deve dimostrare al Fisco che l’automobile di lusso è stata acquistata e mantenuta utilizzando redditi leciti e non provenienti dal lavoro nero. I casi possono essere diversi: pensiamo a redditi esenti da tassazione. Ma il contribuente può anche dimostrare di aver vinto al gioco. In questo caso, si tratta di redditi soggetti a ritenuta alla fonte.

Oltre a ciò, può anche dimostrare di aver acquistato l’auto di lusso con i proventi della vendita di un’altra automobile oppure di un immobile. In ogni caso, è necessario che tutto sia debitamente documentato.

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