C’è tanta, troppa confusione nella Federazione internazionale di scherma dopo la recente squalifica comminata a Olga Kharlan. Ebbene, dopo quanto successo ieri, l’atleta ucraina è stata riammessa ai mondiali con effetto immediato. Davvero complicato seguire il processo per cui siamo arrivati al dietrofront, ma quello che importa è che la nazionale ucraina può rientrare a far parte della competizione per cercare, peraltro, di strappare il pass per le prossime Olimpiadi di Parigi 2024.

Kharlan riammessa ai mondiali di scherma 2023, cosa era successo

Perché la Kharlan era stata squalificata? I fatti sono questi: l’atleta ucraina nella giornata di ieri aveva battuto nettamente la Smirnova ai trentaduesimi di finale della sciabola. Kharlan, però, aveva saltato la classica stretta di mano, toccando l’avversaria con la punta della propria sciabola. Un atteggiamento definito contro i principi dello sport da parte della Federazione di scherma. Tra le altre cose, la russa – in segno di protesta – aveva poi occupato la pedana per ben 45 minuti, rimanendo su una sedia e impedendo la prosecuzione delle altre gare in programma.

Per ‘sbloccare’ la situazione, la federazione aveva quindi chiesto all’arbitro italiano di comminare un cartellino nero nei confronti della forte ucraina – peraltro favorita per la conquista della medaglia d’oro nella sciabola femminile individuale – squalificandola dalla competizione e portando all’esclusione anche l’intera nazionale.

Adesso, la federazione ha deciso di cancellare la sospensione parlando di “buona fede” nell’atteggiamento della stessa atleta ucraina. In serata è stata organizzata una conferenza stampa in cui la Fie spiegherà i termini della decisione.

Le parole di Samele: “Lottava per la pace”

Peraltro, in giornata erano arrivate anche la parole di Samele – il compagno di Kharlan – il quale aveva commentato in questa maniera l’intera situazione:

Sì, sarebbe stata utilizzata la procedura adottata durante il periodo del Covid: un tocco reciproco con le sciabole. Non sono riuscito a capire dove sia intervenuto l’intoppo. Credo si sia voluto dare a Olga una punizione esemplare. È divertente, anzi buffo: andava dimostrato che i russi avevano ragione. Sono fiero della sua scelta di andare in pedana contro la russa