A Ragusa il presidente della locale sezione di Arcigay, Andrea Ragusa, ha denunciato di aver subìto due episodi di omofobia. Il suo appello chiede una nuova visione delle cose per reagire a quest’ordine di cose: “E’ necessario arrivare ad un cambio culturale e sociale“.

Gli episodi di omofobia a Ragusa

Ragusa è stato oggetto di due attacchi omofobici, uno 15 giorni a Modica e l’altro ieri sera a Marina di Ragusa. Nelle sue dichiarazioni alla stampa locale non è sceso nei dettagli, ma Ragusa ha voluto sottolineare come sia necessario non abbassare l’attenzione verso quello che succede in provincia. Nelle sue parole, infatti, c’è la paura che ci sia una diversa attenzione fra ciò che accade nelle grandi città cosmopolitiche e le piccole città:

Ho segnalato gli episodi sui social, cercando di fare passare il messaggio anche sulla rete di Arcigay. Attenzione, non ho bisogno di pietà né io né la persona con cui ero. E’ però importante che non cali l’attenzione e che, appunto, si possa credere che in questa provincia vada tutto bene, che sia tutto perfetto, tutti gentili e tolleranti.

L’auspicio di Ragusa è che le cose cambino a livello culturale, perché il discorso sulla tolleranza non può essere più usato nel 2023. Per il presidente dell’Arcigay è necessario parlare a tutta la cittadinanza e far capire che è attraverso il dialogo che si cresce e si cambia:

Questi episodi accadono, a volte va anche peggio, la responsabilità di creare un tessuto diverso dal punto di vista culturale e sociale parte anche da noi. Non solo da noi, purtroppo. Se partisse solo da noi queste cose non accadrebbero. Non dobbiamo fermarci e non dobbiamo permettere a nessuno di metterci in un angolo, di metterci paura.

L’auspicio è che queste considerazioni si realizzino al più presto.

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