Una donna di 59 anni è morta per un colpo di calore in Salento, anche a causa di una grave mancanza della struttura ospedaliera dove era stata ricoverata, l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, che non avrebbe avuto il ghiaccio necessario per le cure.
Donna morta per un colpo di calore in Salento, l’ospedale era senza il ghiaccio per la terapia, inutili i tentativi di rianimazione
Una morte evitabile? Non si può dire con certezza.
Di certi ci sono i fatti, tragici, che parlano di una donna di 59 anni morta a causa di un colpo di calore in Salento, che non ha potuto ricevere le cure adeguate a causa dell’assenza di ghiaccio nell’ospedale dove era stata condotta d’urgenza. Ghiaccio che avrebbe potuto abbassare la sua temperatura corporea, dando più efficacia alla terapia cui la paziente veniva sottoposta.
Altrettanto certa, quindi, l’impreparazione di una struttura ospedaliera, l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, di fronte a un malore piuttosto comune come può esserlo un colpo di calore, specialmente in un’estate da caldo record come questa del 2023, complice di incendi che stanno devastando il sud Italia, Puglia compresa. A maggior ragione se si considera che il nosocomio è il più grande e attrezzato del Salento.
Il malore in casa, il coma e il decesso “per arresto cardiaco in ipertermia maligna”
La vicenda risale al 24 luglio.
La donna si trovava nella sua casa a Magliano, frazione del Comune di Carmiano, quando ha perso i sensi dopo aver accusato un malore davanti a suo figlio. Il personale del 118 accorso sul posto l’ha trasportata d’urgenza al Fazzi. La donna aveva la febbre molto alta e, in assenza di ghiaccio, i sanitari avrebbero cercato di abbassarle la temperatura usando un lenzuolo bagnato in acqua fredda, inutilmente.
La Asl di zona spiega che la donna era in coma quando è arrivata nell’istituto, dal quale non è mai più uscita, nonostante le cure ricevute, per poi morire nella notte tra il 24 e il 25 luglio per arresto cardiaco in ipertermia maligna.
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