Mercoledì a Menfi, in provincia di Agrigento, tre uomini sono entrati in una gioielleria fingendo di voler esaminare la merce. Hanno invece immobilizzato e minacciato con un’arma il proprietario, rubando gioielli per un valore di 800mila euro. Le Forze dell’Ordine stanno analizzando la scena alla ricerca di indizi.

La dinamica della rapina alla gioielleria di Menfi

Gli inquirenti sono sulle tracce di quattro persone, tre delle quali sono entrate nella gioielleria per rapinare il proprietario, rinchiuso in uno stanzino insieme ad un cliente e ad un impiegato. La quarta persona aspettava i suoi complici nell’auto utilizzata per la fuga, una Fiat Panda, rubata nel palermitano a giugno e ritrovata bruciata nelle campagne di Agrigento.

I tre rapinatori hanno minacciato le persone all’interno della gioielleria con una pistola e due di essi avevano il volto coperto. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza all’interno e all’esterno del negozio gli inquirenti sperano di poter risalire all’identità dei rapinatori. Non sono disponibili ancora molte informazioni al riguardo, ma alcuni sostengono che i tre rapinatori avessero una forte inflessione palermitana.

I gioielli e gli orologi rubati avrebbero un valore fra gli 800mila e il milione di euro, ma la stima dei danni è ancora in corso. I tre rapinatori sarebbero entrati in gioielleria proprio nel momento in cui la cassaforte era aperta, riuscendo così a mettere le mani su molti preziosi.

Mentre le Forze dell’ordine stanno setacciando i dintorni di Menfi e Agrigento alla ricerca dei ladri, Giuseppe Caruana, presidente di Federpreziosi Confcommercio di Agrigento, ha affermato:

Questi episodi generano rabbia in noi operatori, e devono far riflettere sulla necessità di una maggiore attenzione, da parte di chi governa le città, per trovare soluzioni relative ad un necessario piano sulla sicurezza, affinché si possa presidiare il territorio e renderlo più sicuro e vivibile.

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