Choc in provincia di Rimini, dove un 47enne in vacanza con la famiglia è stato arrestato, nelle scorse ore, per violenza sessuale aggravata dopo aver molestato due bambine in spiaggia. A sporgere denuncia erano state le mamme delle due minori, che avevano raccontato loro di essere state “toccate” dall’uomo nell’area giochi del lido di cui erano ospiti. Il suo caso segue di qualche giorno quello del 35enne di origini filippine arrestato per aver abusato ripetutamente della figlia 13enne, incinta, mentre era ricoverata in ospedale.
Molesta due bambine in spiaggia a Rimini: arrestato 47enne
Stando a quanto ricostruito finora dagli inquirenti, il 47enne si sarebbe avvicinato con fare sospetto alle due bambine mentre si trovavano nell’area giochi di uno dei lidi di Misano Adriatico, vicino Rimini, sfruttando la presenza di sua figlia, che teneva in braccio. Lì, dopo averle invitate a giocare con loro ed essersi guadagnato la loro fiducia, avrebbe iniziato a molestarle.
I fatti risalgono al pomeriggio di mercoledì scorso. L’uomo, in vacanza con la famiglia in Romagna, avrebbe approfittato dell’assenza di altri adulti per toccare le due minori, di 10 e 11 anni, nelle parti intime. Il tutto dopo aver fatto loro degli apprezzamenti fisici. Dopo l’accaduto, ancora sconvolte, le piccole si erano recate dai rispettivi genitori e avevano raccontato tutto.
Si è avvicinato quel signore con una bambina in braccio, mi ha fatto dei complimenti, ha detto che sono bella, mi ha chiesto se volevo giocare con lui e con la figlia,
avrebbe detto la maggiore alla mamma. Insospettita, la donna avrebbe allora parlato con i genitori dell’altra bambina, scoprendo che anche lei aveva riferito lo stesso. A quel punto avrebbe avuto inizio un vero e proprio “linciaggio” nei confronti del 47enne, poi arrestato e portato in caserma. Ascoltate in audizione protetta alla presenza di uno psicoterapeuta, le due bimbe hanno confermato il loro racconto. Nei prossimi giorni sarà l’uomo finito in manette ad essere interrogato. Per ora si sarebbe dichiarato innocente, rigettando ogni accusa. Non avrebbe alle spalle precedenti con la giustizia.
Il caso del padre che ha violentato la figlia incinta in ospedale a Torino
Il suo caso ricorda, almeno in parte, quello dell’uomo che a Torino è stato arrestato, negli scorsi giorni, per aver abusato ripetutamente della figlia 13enne, incinta. Una storia terribile, venuta alla luce grazie all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale in cui la minore era ricoverata. Le indagini erano partite quando la ragazzina, a inizio luglio, si era presentata per la prima volta nella struttura, chiedendo informazioni sugli esami da eseguire per la sua gravidanza.
Interpellata circa il padre del futuro nascituro, aveva sempre risposto in maniera vaga, insospettendo i sanitari, che avevano così inviato una segnalazione al Palazzo di Giustizia. Per questo gli inquirenti avevano installato nella sua camera delle microcamere spia, cogliendo l’uomo in flagranza di reato. Stando a quanto riporta La Stampa, il 35enne, di origini filippine, risulta incesurato e da anni viveva in Italia. Ora è accusato di violenza sessuale aggravata e si trova in carcere, dove dovrà rispondere delle sue azioni.
Si attende, per capire se il figlio sia suo, l’analisi del Dna. Intanto gli inquirenti passeranno al vaglio le posizioni di tutti i componenti della famiglia della 13enne: la madre e i nonni, in particolare, per capire se fossero a conoscenza degli abusi. La piccola e i suoi fratelli sono stati trasferiti in una comunità protetta, dove vengono assistiti da psicologici. È probabile che il neonato venga dato in adozione.
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