Che fine ha fatto Aldo Busi? Si tratta di un quesito diretto ma importante, perché non esiste al momento una risposta chiara e netta. Per molto tempo il viso austero ma anche beffardo dello scrittore intellettuale, famoso per essere un agitatore e provocatore culturale, è entrato nelle nostre case in qualità di opinionista di diversi programmi di culto. Capace di passare dal trash all’alto in pochi secondi, era adorato da gente del calibro di Maria De Filippi e veniva molto apprezzato dai giovanissimi, Adesso è letteralmente sparito dall’etere da oltre dieci anni e le voci su quel che stia facendo si rincorrono in modo confuso. Ecco quali sono quelle più accreditate.

Che fine ha fatto Aldo Busi, le teorie

Tra le voci sul perché Aldo Busi sia sparito dai radar italiani, c’è la classica legata ad una lunga malattia contro cui starebbe lottando lo scrittore bresciano. In realtà non è mai stata data alcuna conferma a questa teoria e nessuna persona vicina a lui ha mai condiviso foto sospette o anche solo illazioni in tal senso.

Un punto di vista meno battuto ma forse più credile arriva dal giornalista Paolo Landi in un articolo per Doppiozero.com poi ripreso da Dagospia. Sembra che negli ultimi dieci anni (e forse anche qualche anno in più), la penna velenosa di Busi abbia lavorato alacremente sulla sua possibile ultima opera intitolata “Seminario sul postmortem“. In questo caso persone vicine a Busi sostengono che abbia scritto con un incessante lavoro di limatura che continua tuttora per ottenere un volume di oltre 850 pagine. Il dramma è che sembra che non ci sia interesse da parte dell’editoria su questo libro.

Sarebbe un finale amaro per uno di più talentuosi scrittori italiani viventi che, forse, ha avuto l’unica colpa di mischiarsi troppo al piccolo schermo.


Chi è

Per chi non conoscesse il percorso artistico dello scrittore 75enne, va detto che è a tutti gli effetti un’icona gay che si dichiarò addirittura nel lontano 68 per evitare il servizio militare. Il suo esordio narrativo è scintillante, col titolo “Seminario sulla gioventù”, ma il successo vero arriva con “Vita standard di un venditore provvisorio di collant,”. Nel periodo più recente è scomparso ma prima aveva abituato i suoi fan a qualche comparsata in tv, da “Otto e mezzo” a “Piazzapulita” fino a “La pupa e il secchione”. Per capire quanto efficace sia la narrativa di Aldo Busi, ecco una sua celebre frase:

“Mi sono imbattuto in sconosciuti tipografi/editor curiosi, ridicoli, ignorantissimi e vili che se la tirano per dei perché misteriosi.”