Fabio Cannavaro Centro Paradiso – Quando si vive nello sport perché sin da piccoli si è stati educati a condurre una vita sana, si continua a vivere e ad agire nel nome dello Sport.
L’appassionato praticante, (in questo caso nel gioco del calcio) che si fa l’infanzia, la preadolescenza e l’adolescenza sui campi di calcio, passa 3/4 giorni a settimana più la domenica a giocare.
Fortunato a non rimanere in mezzo alla strada, sa che dietro quel tipo di “passatempo” c’è stato un sacrificio un duplice sacrificio, della famiglia e suo.
Il sacrifico della famiglia consiste nel rimanere “attaccata” (vai, porta e riprendi e ritorna, in viaggi di andata e ritorno di pochi o molt chilometri a seconda della vicinanza) alle dinamiche che gira attorno all’attività sportiva del figlio, quello del figlio consiste nello spendere la migliore parte della sua vita a correre su e giù dietro una palla che rotola attraverso non solo dettami tecnico-tattici ma anche tramite un educazione di vita.
Quando poi la passione sfocia nel lavoro, ovvero il giovane calciatore diviene un professionista, il più delle volte dopo il “pensionamento” continua a vivere di pane e sport.
Avendo coltivato lo sport dalla tenera età, c’è l’ha talmente dentro le vene che il calcio continuerà ad essere una ragione di vita, sotto ogni punto di vista.
Dunque continuerà a vivere nel nome di quei valori che lo sport e il calcio ti aiutano a proiettarli anche nella vita quotidiana, quella che ti fa stare in mezzo alla gente comune e che ti aiuta a viverne le dinamiche.
Così ha fatto Fabio Cannavaro: dopo una carriera bellissima costellata da trionfi e trofei, “ha deciso” di rimanere nel mondo del calcio (sua unica ragione di vita perché ha pensato di continuare a vivere coi valori dello sport, del resto non poteva essere altrimenti) dandosi in pasto ai presidenti nel ruolo di allenatore.
Nel frattempo, proprio perché sa quanto siano importanti e rappresentino tanto quei valori dello sport (educazione, ripetto) dentro un campetto di calcio e nella vita in generale ha compiuto un gesto da autentico campione.
Fabio Cannavaro Centro Paradiso
La notizia è rimbalzata nel giro di poche ore, è una di quella che oltre ad essere bella, rappresenta anche una rivincita personale per chi ha fatto in modo che venisse data.
Fabio Cannavaro, ex calciatore di serie A, difensore del Napoli, del Parma, dell’Inter, della Juventus, del Real Madrid nonché capitano della nazionale italiana divenuta campione del Mondo nel 2006 sotto la guida del CT Marcello Lippi, ha voluto spendere le proprie risorse economiche per un atto di altruismo.
Spinto dalla voglia di concedere chances a tanti ragazzi che non sanno dove andare a divertirsi e intento a dare loro un’opportunità di vita sana e regolare, ha rilevato una struttura in disuso, fatiscente ormai allo stato penoso, una volta tempio degli allenamenti del Napoli calcio.
A comunicare l’avvenuta acquisizione del centro di Soccavo, attraverso un post sui social, è proprio lui, l’ex Pallone d’Oro nella serata di giovedì. A corredo del selfie che lo ritrare davanti al cancello della vecchia struttura, queste parole:
“Adesso si può dire… le porte del Centro Paradiso si riapriranno…”
Il Centro Paradiso alle scuole calcio
L’impianto, divenuto dopo il fallimento del Napoli calcio del 2004, un luogo degradato, caduto in uno stato di abbandono totale e successivamente depredato e poi ancora di più vandalizzato, grazie a lui, avrà una seconda vita.
Il Centro di Soccavo è un luogo speciale per i napoletani e le generazioni di ragazzi che hanno vissuto intensamente la propria squadra del cuore dal 1975 al 2004.
Anche Cannavaro “ha vissuto” li, il suo Napoli, sia da tifoso assistendo quand’era bambino agli allenamenti della prima squadra, sia da tesserato allenandosi su quel terreno.
Dunque il tempio degli allenamenti del grande Napoli di Maradona che “ha visto” più di tutte le altre strutture del mondo le magie del Pibe de Oro, sarà rimesso in sesto.
Sarà oggetto di riqualificazione affinché ridiventi luogo e opportunità di divertimento e crescita sportiva per tanti ragazzini che saranno inseriti nei contesti delle scuole calcio che si formeranno.