Le storie Instagram dei passanti ritraggono un uomo che si aggira nei dintorni della distrutta cattedrale di Odessa, bombardata dai russi solo qualche giorno fa, nel pieno della sorpresa e della curiosità generale: quell’uomo è il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che ha deciso di dedicare qualche ora alla devastata cattedrale della Trasfigurazione.
Volodymyr Zelensky ha ispezionato i luoghi della distruzione causata dai recenti bombardamenti russi sulle infrastrutture civili e il centro storico della città. Il capo dello Stato è stato informato della portata delle distruzioni nella chiesa e del suo stato attuale.
Così si legge nel comunicato firmato dalla presidenza ucraina, che, durante la visita, ha commentato affermando con amarezza che «l’altare è stato completamente distrutto e la struttura portante dell’edificio è stata danneggiata».
Ucraina, il Presidente Zelensky visita la cattedrale della Trasfigurazione ad Odessa
La scelta di Zelensky di visitare la cattedrale di Odessa la dice lunga sull’importanza di questo edificio, nonché sulla portata dei danni che la città, uno tra i centri più colpiti dagli attacchi russi, ha subito nel corso degli ultimi mesi. I russi hanno sempre negato di aver deliberatamente preso di mira la cattedrale e ha più volte restituito le accuse al mittente, affermando che la distruzione dell’edificio sarebbe andato distrutto a causa di missili antiaerei ucraini.
La cattedrale della Trasfigurazione rappresenta un vero e proprio pezzo di storia dell’Ucraina: fu fondata oltre 200 anni da e passò il vaglio di una distruzione già nel 1936, quando i sovietici la rasero al suolo. La struttura fu ricostruita solo negli anni 2000 grazie ad una serie di donazioni e finalmente consacrata nel 2010 dal Patriarca della Chiesa ortodossa russa, Kirill.
La cattedrale appartiene oggi alla Chiesa ortodosso ucraina legata al Patriarcato di Mosca, con cui ha però interrotto i rapporti a seguito dell’invasione del Cremlino del 2022.
La Cattedrale, con la sua storia di distruzioni e ricostruzioni, può essere considerata uno dei simboli della resilienza ucraina, di ora come nel passato. Mentre gli attacchi russi continuano a piovere sul Paese, la cattedrale osserva il corso degli eventi, attenendo, come la Nazione tutta, di poter tornare all’antico splendore.