È da poco terminata la cabina di regia del ministro Raffaele Fitto in merito al PNRR. Ormai pronta la maxi revisione che il governo intende sottoporre all’Unione Europea per ricevere in tempo la terza rata e avviare i lavori della quarta. Dopo il già annunciato slittamento di circa cinquecento milioni di euro in merito agli alloggi universitari, oggi Fitto ha quindi presentato anche le altre proposte partorite.
Nello specifico, il ministro per gli affari europei vuole chiedere all’Europa un ulteriore slittamento, in questo caso relativo ai pagamenti della PA. Ma la revisione non si limita a questo e abbraccia in realtà quasi tutto il ventaglio dei fondi previsti. Si va, infatti, dalle modifiche ai fondi relativi all’ambiente, ai trasporti, fino alla transizione energetica.
Un mare magnum di modifiche, che proprio non sono piaciute alle opposizioni.
PNRR, piovono critiche dalle opposizioni e dalle associazioni. Conte: “Sconfitta per il paese. Questo governo campa di rendita”| VIDEO INTERVISTE
Ad aprire le danze, se non delle polemiche almeno dei dubbi, è stato il presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Antonio Decaro. Per il rappresentante dei sindaci, infatti, è singolare che “vengano spostati 13 miliardi di euro destinati ai comuni”. Una cifra enorme, che porta Decaro a chiedere “garanzie immediate”.
Critiche vere e proprie piovono invece ovviamente dalle opposizioni. In primo luogo dal PD, che attraverso Walter Verini ha inviato subito una stoccata alla Meloni: “Erano pronti? Non è vero”. Per il senatore, infatti, sarebbe stato “molto più onesto andare in parlamento e ammettere i ritardi, chiedendo collaborazione per non sprecare una grande occasione per il paese”. E poi rilancia: “Noi siamo disposti a lavorare insieme. Ma con serietà”.
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Parole molto più dure arrivano invece dal presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. L’avvocato del popolo chiarisce, innanzitutto, la necessità di leggere attentamente le modifiche presentate – solo pochi minuti prima da quando ha rilasciato questa dichiarazione ndr – dal ministro Fitto, prima di attaccare.
Dopodiché, però, si sofferma sulle parole del capo dello stato Sergio Mattarella, che condivide: “Ricordiamo che non è il piano del governo, ma il piano del paese. Questi soldi – aggiunge – sono per ospedali, scuole, sanità”. A questo punto Conte affonda il colpo: “Ammettere di non riuscire a realizzare il piano significa una sconfitta per il paese”.
Il presidente del Movimento si lancia poi in una rilettura dei dati che arrivano direttamente dal Fondo Monetario Internazionale (FMI): “Le previsioni di crescita dell’Italia sono affidate per l’80% al PNRR”. Il che vuol dire che “se il Piano va in malora, come certificato dallo stesso Fitto, non è una buona notizia”. Ma il ragionamento non finisce qui: “La Meloni si è vantata delle prospettive di crescita, ma in realtà il FMI ci dice che questo governo campa di rendita”.
Rendita che Conte sa subito a chi ricondurre: “la crescita è stata possibile grazie alle misure adottate durante l’era pandemica”. Inutile ricordare chi fosse alla guida del paese, in quel momento. E forse proprio per via del suo personale impegno, il presidente pentastellato denuncia come: “la crescita si sta progressivamente riducendo”.
Insomma, quando si parla di PNRR, per Conte la questione si trasforma quasi in un fatto personale. A supporto della sua tesi, però, il capo dei Cinquestelle porta dati indicativi, che gli garantiscono un’ultima, sottile, stoccata alla premier, riprendendo un suo celebre slogan: “La pacchia è finita”.
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