Ennesimo incidente sul lavoro con conseguenze mortali, questa volta a Bisignano in provincia di Cosenza.

Un operaio edile di 48 anni ha perso la vita dopo essere caduto da un ponteggio. Le forze dell’ordine hanno subito identificato la vittima, grazie ad un rapido controllo del personale addetto alle lavorazioni nel cantiere.

Si tratta di Mauro Panza, 48enne originario di San Pietro in Guarano, sempre in provincia di Cosenza.

La tragedia si è verificata poco dopo le ore 7:00 della mattina di oggi, Giovedì 27 Luglio 2023.

La dinamica è tuttora in corso di accertamento. Da una prima ricostruzione la vittima stava eseguendo alcune lavorazioni edili in quota. Si era portato sul ponteggio allestito all’esterno di un capannone industriale situato nel territorio al confine tra il comune di Bisignano e quello di Mongrassano. La struttura accoglieva una cartiera ma erano in corso le operazioni di ristrutturazione per l’inizio di una nuova attività commerciale.

Al momento dell’incidente, l’operaio stava rimuovendo alcuni pannelli sulla copertura del capannone. Ad un certo punto, per cause da individuare, l’operaio avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe caduto nel vuoto dall’altezza di circa 9 metri.

Il successivo impatto al suolo è stato molto violento e non ha dato alcuna possibilità di sopravvivenza al lavoratore. L’operaio era dipendente di una ditta edile specializzata. Non è chiaro se in cantiere fossero presenti altri colleghi al momento della tragedia.

Incidente sul lavoro Cosenza: fatale la caduta da 9 metri

La chiamata ai soccorsi è stata ugualmente tempestiva. In poco tempo all’interno del cantiere sono quindi arrivati i sanitari del 118 a bordo di un’ambulanza. I traumi subiti nel violento impatto hanno però fatto temere al peggio fin da subito.

L’operaio infatti era ormai privo di conoscenza. Il personale medico ha perciò appurato le gravissime lesioni causate dalla caduta dal ponteggio. Nonostante ogni tentativo di ridurre i traumi, era ormai chiaro il tragico epilogo. Il medico non ha potuto fare altro che constatare la morte del 48enne.

Nel frattempo i Carabinieri del nucleo locale hanno interdetto la zona e iniziato i rilievi per capire la dinamica esatta della caduta. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.

Le indagini dovranno accertare se l’operaio avesse messo in pratica ogni misura di sicurezza obbligatoria dalla normativa. In base ai dovuti controlli, le autorità avanzeranno le ipotesi sulla responsabilità della tragedia.

Appare evidente che l’uomo non indossasse regolarmente alcun dispositivo di trattenuta per le cadute dall’alto.

I Carabinieri hanno informato la magistratura dell’esito mortale dell’incidente sul lavoro. Le autorità giudiziarie hanno perciò autorizzato la rimozione della salma dal cantiere.

Non sembra essere necessaria l’autopsia, nemmeno per capire se l’uomo sia rimasto vittima di un improvviso malore e che per tale motivo abbia perso l’equilibrio una volta in quota. Dopo il nulla osta, il corpo sarà consegnato alla famiglia per le esequie.

Il commento di Cgil Cosenza

La tragedia di oggi è l’ennesima morte bianca avvenuta sul territorio di Cosenza. Negli ultimi 7 giorni infatti si sono registrati cinque episodi di infortunio nel mondo del lavoro, due di questi con esito mortale.

Le istituzioni hanno espresso cordoglio per la scomparsa del 48enne.

Il segretario generale della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni, e la segretaria confederale Cgil di Cosenza, Graziella Segreti, hanno emesso un comunicato congiunto in cui sottolineano il preoccupante aumento del numero di incidenti nel territorio. La dichiarazione è la seguente:

“Nella provincia di Cosenza, nella sola ultima settimana si sono registrati cinque infortuni sul lavoro, di cui 2 mortali e 3 gravi. È ormai da diverso tempo che la media degli incidenti si è fortemente intensificata. È un fatto talmente esorbitante che nessuno può dirsi esente da responsabilità. Come Cgil riteniamo che, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, vadano prese le iniziative necessarie e urgenti per porre un freno a questa strage continua. Non è più sufficiente un mero osservatorio sul fenomeno, ma vanno coordinate azioni di intervento sinergico di tutti gli enti competenti in materia di sicurezza. Pur consapevoli delle carenze di organico in cui versano gli organi di vigilanza, è necessario che si predisponga un piano di intervento strategico e rafforzato per porre in essere la prevenzione necessaria sul territorio. È ora che in materia di sicurezza ci siano i giusti investimenti e che il tema diventi centrale nelle agende politiche e istituzionali, soprattutto in Calabria dove le condizioni di lavoro precario e sommerso espongono molti lavoratori, spesso privi di formazione e dispositivi di sicurezza, a rischi notevoli. Ciò non è più tollerabile accettarlo sui luoghi di lavoro”.