Rieccolo, Evgenij Prigozhin. Ma è tutto vero? Perché i social restituiscono un’immagine del fondatore della Wagner vivo, vegeto e sorridente, mentre stringe la mano a un rappresentante (ambasciatore?) della Repubblica Centrafricana in una pausa del vertice Russia-Africa in corso a San Pietroburgo.
Una foto, che più losca non si può, mostra Prigozhin al vertice Russia-Africa di San Pietroburgo.
A definire l’immagine esclusivamente “strana” si rischia di dare nuovi significati all’aggettivo “strano”. Sarebbe circolata grazie al profilo Facebook di tale Dmitrij Sytyi, direttore generale del centro culturale Maison Russe di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana. Peccato soltanto che, di questo Dmitrij Sytyi, su Facebook non vi sia traccia.
C’è invece “traccia” di Dimitri Sytyi, “D.G. presso Maison Russe à Bangui” che sulla sua pagina Facebook mostra la famosa immagine al suo unico amico (così riporta il social). Al momento in cui abbiamo incorporato il codice, le reaction non arrivano a 15 e il post a corredo è in lingua francese. Altrove in inglese. Altrove non c’è scritto nulla. Qualcun altro ha semplicemente apposto un watermark.
L’immagine rimbalza ovunque sui social e mostra il fondatore della Wagner tranquillo e sorridente. Nello stesso edificio in cui si trova Putin…
Altre fonti parlano di un tweet di Nexta Tv, e di un retweet del consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashenko. Ma come autore compare sempre la piccola icona del signor Sytyi.
L’immagine riporta (riporterebbe) un Progozhin versione a dir poco casual: “‘nu jeans e ‘na maglietta”, per dirla con Nino D’Angelo, in un abbigliamento che stride abbondantemente con l’opulenza del contesto.
Se l’immagine fosse originale – e i dubbi sono infiniti – Prigozhin sarebbe dunque in Russia, nello stesso edificio in cui si trova il presidente russo Vladimir Putin. Tutto ciò a un mese e quattro giorni dal famoso ammutinamento.
Leggi anche: Prigozhin torna a parlare in video contro la Russia: “Una vergogna” e Yevgeny Prigozhin è morto? Il capo del gruppo Wagner è sparito dal 23 giugno. “Forse è nei gulag di Putin”.