Oggi, 27 luglio, è la giornata in cui gli amici, i parenti e gli estimatori di Andrea Purgatori, potranno salutare per l’ultima volta il giornalista, sceneggiatore e saggista, grazie alla camera ardente allestita dal Comune di Roma in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca.

Andrea Purgatori, l’ultimo saluto alla camera ardente in Campidoglio a Roma, domani i funerali | VIDEO

L’apertura della camera ardente è stata fissata alle ore 15 e resterà aperta fino alle 19. Si attende una presenza particolarmente numerosa di colleghi ma anche di persone comuni.

Previsti per domani i funerali, che si svolgeranno alle ore 10 nella Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo.

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Intanto, l’inchiesta voluta dalla famiglia sulla morte del giornalista prosegue.
I risultati dell’autopsia hanno individuato in un problema cardiopolmonare, conseguenza del tumore ai polmoni di cui Purgatori era affetto da tempo, la causa del decesso. Tuttavia, si attende il 6 settembre per gli ulteriori approfondimenti sulla possibilità che un’infezione possa aver portato al peggioramento improvviso e fatale delle condizioni del giornalista scomparso lo scorso 19 luglio.

Al momento, restano due le persone indagate per omicidio colposo.

Pietro Orlandi su Purgatori: “Mi mancherà l’amico, Avrebbe fatto parte della commissione parlamentare d’inchiesta”

Tra i primi ad arrivare alla camera ardente c’è Pietro Orlandi, che con Purgatori condivideva una profonda amicizia, nata dal lavoro per restituire la verità sulla scomparsa di sua sorella Emanuela.

“Ci teneva tantissimo, voleva capire cosa era successo ad Emanuela“, ricorda Orlandi, che rivela che Purgatori “sarebbe stato un consulente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela”.
Pietro Orlandi ricorda, poi, l’amico, che “mi mancherà sicuramente”, perché “sul giornalista i fatti parlano chiaro, le inchieste che ha fatto”.

Sulla malattia del giornalista, Orlandi racconta un aneddoto delle audizioni al Senato proprio per la commissione d’inchiesta. “Pur stando già molto male – dice – fece un intervento bellissimo, mettendo a tacere tutti coloro che erano contro la commissione. Qui si capisce chi era Purgatori”.

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Andrea Salerno in Campidoglio per la camera ardente dell’amico Andrea Purgatori: “Mi cestinò un articolo nel 1986, ma ha fatto bene”

Tra gli amici non poteva mancare Andrea Salerno, direttore di La7 che con Purgatori ha condiviso anni di collaborazioni e di amicizia. “Incredibile”, dice, pensare a tutta questa situazione, la morte, la camera ardente, il dolore.

“Ci ha dato tanto, ci siamo sempre divertiti da che lo conosco”, continua Salerno, che poi regala un aneddoto, intriso dell’ironia e della serietà che contraddistinguevano Purgatori e il loro rapporto. “Mi ha cestinato un articolo nel 1986“, ricorda il direttore di La7. “Era capo della redazione romana del Corriere della Sera, io un giovane 22enne e me l’ha buttato. Da allora, amore puro. E ha fatto bene – conclude – perché evidentemente dovevo fare altro“.

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Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera: “Coltivava dubbi ma nel rispetto della verità”

Presenti anche molte personalità politiche. Tra queste, una delle prime a parlare è Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera dei Deputati. Amico da 40 anni di Purgatori, Mulé ne celebra la “serietà e caparbietà” nel cercare “verità nascoste”, nella sua carriera da giornalista.

Una carriera, continua Mulé, caratterizzata da “‘tigna’, classe e rispetto”, nella lezione più importante che ha lasciato, e cioè quella di “coltivare i dubbi, sì, ma nel rispetto della verità”.

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Proprio da Mulé arriva la proposta di intitolare a Purgatori una delle sale stampa della Camera dei deputati, come ha scritto sui social il vicepresidente della Camera.

Gotor: “La sua lezione è stata praticare sempre il dubbio e porsi domande scomode”

Parla ai microfoni dei cronisti anche Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma.

“Di Purgatori – dice – ricordo il garbo e l’ironia”, per poi sottolineare il suo lavoro di grande giornalista d’inchiesta, impegnato nella ricerca delle verità in tanti dei grandi misteri della storia d’Italia.

“È stato uno dei più importanti giornalisti che hanno fatto inchiesta in questo Paese, dalla metà degli anni ’70 in poi ha incrociato tutte le vicende storiche, da Ustica a Moro, al caso Orlandi. In ognuna ci ha messo un metodo ed è questo l’importante da ricordare: praticare sempre il dubbio, porsi domande scomode e portarle sulle prime pagine”.

Rutelli alla camera ardente in Campidoglio per Andrea Purgatori, ricorda quando, da sindaco, celebrò il matrimonio del giornalista

Parole celebrative del lavoro di Purgatori come giornalista d’inchiesta arrivano anche da Francesco Rutelli, amico di lunga data. Per lui, Purgatori avrebbe dato ancora tanto al giornalismo italiano.

“Era in tutte le battaglie quotidiane per la verità e la libertà. Aveva una versatilità umana, civile e politica. Ma, soprattutto, ci mancherà da giornalista di inchiesta. Se n’è andato troppo presto“.

Rutelli, poi, ricorda divertito l’aneddoto di quando, da sindaco, celebrò il matrimonio di Purgatori, in Campidoglio.

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Nicola Fratoianni (SI) ricorda lo “straordinario combattente per la verità”

Tra le personalità della politica c’è anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che parla di Purgatori come di uno “straordinario combattente per la verità” e un giornalista su cui si sono formate generazioni intere.

“Un riferimento per chiunque pensi che il mestiere di giornalista, se fatto in questo modo, sia in grado di offrire verità, complessità, rigore. In questo Purgatori era un maestro”.

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Carraro, ex sindaco di Roma: “Parlare con lui era sempre motivo di arricchimento”

Arriva alla camera ardente in Campidoglio anche l’ex sindaco di Roma, Franco Carraro, che parla di Purgatori come di una “persona sempre curiosa e interessata a tutti gli aspetti della società italiana”. “Parlare con lui era sempre motivo di arricchimento”, spiega Carraro, che poi, parlando del dolore lasciato dalla scomparsa del giornalista, sottolinea come esso sia acuito dai dubbi che circondano la sua morte, tali da spingere la famiglia a far aprire un’inchiesta per omicidio colposo.

“Siamo tutti sconvolti dalla rapidità della sua fine e addolorati delle polemiche che seguono e del fatto che ci siano incertezze. Credo sia terribile per la famiglia, non solo affrontare un lutto così repentino, ma anche avere il dubbio se potesse essere evitato“.

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Francesco Bruni, regista e sceneggiatore: “Sono cresciuto guardando i suoi lavori come Il Muro di Gomma, era un riferimento”

All’attività di giornalista, Purgatori ha affiancato con successo quella di sceneggiatore cinematografico. Inevitabilmente, metteva a disposizione la sua esperienza e curiosità da reporter anche in questo ambito, occupandosi di misteri della storia d’Italia come il caso Ustica, raccontato ne Il muro di gomma, o celebrando un collega coraggioso e ostinato come lui in Fortàpasc, su Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.

Pellicole che lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni (sue le sceneggiature di molti film di Paolo Virzì, nonché la regia di Tutto quello che vuoi e della serie tv per Netflix, Tutto chiede salvezza), lasciando la camera ardente, indica come fondamentali nella sua formazione.

Bruni ricorda quando, da presidente dell’associazione ‘100Autori’, che riunisce gli autori di cinema e tv italiani, trascorse molto tempo insieme a Purgatori, che era coordinatore, e le molte battaglie condivise con quella che lui definisce “una persona molto affascinante”.

“Con la forza delle argomentazioni, con la sua voce bellissima e con la profonda esperienza e cultura politica che aveva, riusciva a convincerti anche di cose di cui non eri convinto“.

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Il feretro di Andrea Purgatori alla camera ardente allestita in Campidoglio.

I figli di Andrea Purgatori si tengono per mano alla camera ardente allestita in Campidoglio.

La famiglia di Andrea Purgatori alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Pietro Orlandi alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Andrea Salerno, direttore di La7, alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Marco Travaglio alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Francesco Rutelli alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma, alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia, alla camera ardente allestita in Campidoglio.

Roberto Scarpinato, magistrato e senatore M5S alla camera ardente allestita in Campidoglio.