Fa discutere la piccata replica di Andrea Giambruno nei confronti del ministro della Sanità di Berlino Karl Lauterbach. Il conduttore di Rete 4, nonché compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si è scagliato contro il funzionario tedesco, nei giorni scorsi in vacanza a Roma.
Tutto è cominciato quando il 13 luglio Lauterbach aveva cinguettato un commento critico sulle condizioni climatiche italiane. Oggetto della discordia, in particolare, le afose temperature della Capitale, sottolineate con una punta di rammarico dal ministro.
L’ondata di caldo qui è spettacolare. Se le cose continuano così, queste destinazioni di vacanza non avranno futuro a lungo termine. Il cambiamento climatico sta distruggendo l’Europa meridionale. Un’era volge al termine.
Il politico tedesco aveva poi smorzato i toni pubblicando un selfie davanti alla Fontana di Trevi.
Sono comunque arrivato a Roma. 36 gradi, un po’ di vento. Va bene. Dopo i Caravaggio nella fresca Galleria Borghese, ora Fontana di Trevi.
Giambruno replica al ministro tedesco: “Stai nella Foresta Nera”
L’accenno di dietrofront di Lauterbach non è stato sufficiente a evitare le reazioni spazientite della maggioranza. Dopo le accuse al ministro tedesco di “provocare”, non sono tardate ad arrivare le parole del compagno della premier durante la sua trasmissione “Diario del giorno”.
Sono 20-30 anni che in qualche modo i tedeschi ci devono spiegare come campare. E se non ti sta bene te ne stai a casa tua. La Merkel sta qua, lui sta sempre qua, se non ti sta bene stai a casa tua. Stai nella Foresta Nera, stai bene, no?
Un’uscita che fa discutere, anche perché, in fin dei conti, sono in molti a ritenere che il ministro tedesco non abbia detto nulla di male. E così Giambruno finisce nuovamente nelle mire del dibattito pubblico, pochi giorni dopo aver negato il cambiamento climatico in diretta televisiva.
In studio, infatti, il giornalista ha cercato di dar credito alla tesi secondo cui il caldo, in estate, “non è poi una grande notizia“. Parole che i suoi detrattori hanno accostato alle tesi negazioniste sul cambiamento climatico.