Ennesimo tragico incidente sul lavoro nel pomeriggio di ieri, Mercoledì 26 Luglio, a Brescia dove è rimasto vittima Dhamaj Arqile, operaio di 50 anni. L’uomo è deceduto poco dopo l’incidente a Urago d’Oglio, nel cantiere della ex Durpress dove decine di imprese stanno lavorando alla costruzione del nuovo stabilimento delle Trafilerie Gnutti.

La vittima abitava a Bolgare, in provincia di Bergam, era di origini albanesi ma ormai da tanti anni viveva e lavorava in Lombardia. Lascia una moglie, due giovani figli e i fratelli. Fino a pochi anni fa Dhamaj Arqile faceva il muratore ma dal 2016 era dipendente della Cts trasporti di Ghisalba in provincia di Bergamo.

Tutto è successo poco prima delle 14.30 di ieri quando Arqile, dipendente dell’azienda Cts trasporti, si trovava alla guida di un camion autobetoniera. All’improvviso ha perso il controllo del mezzo, fino a schiantarsi contro un muro in costruzione che gli è letteralmente crollato addosso.

Brescia tragico incidente sul lavoro: inutili i soccorsi

La centrale operativa di Areu, l’agenzia regionale emergenza urgenza, ha confermato che si è trattato di un infortunio sul lavoro, e non di un incidente stradale come inizialmente segnalato.

Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenuti i tecnici del Psal di Ats, il servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro con il supporto di polizia stradale e carabinieri.

Per tentare di salvare la vita all’operaio erano stati mobilitati anche l’automedica, un’ambulanza dei volontari di Rovato, l’elisoccorso decollato da Brescia. Ma all’arrivo dei sanitari Dhamaj Arqile era già morto. L’autista è stato travolto e schiacciato nella cabina di guida, nonostante i tempestivi soccorsi per lui purtroppo non c’è stato niente da fare.

Sul posto sono accorsi anche i Vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Chiari che dovranno ora far luce sulle cause dell’incidente.

La salma dell’uomo è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che nelle prossime ore potrebbe richiedere ulteriori accertamenti.

Una volta liberata, sarà la famiglia a decidere dove celebrare il funerale, se in Italia o in Albania.

Pochi giorni fa un altro incidente sul lavoro

Soltanto pochi giorni fa si è registrata un’altra vittima di un terribile infortunio sul lavoro. Un giovane è caduto dal tetto dell’azienda per cui lavorava, precipitando al suolo dopo un “volo” di circa 10 metri. Il ragazzo, bresciano di 20 anni, lotta ora tra la vita e la morte in un letto del reparto di rianimazione del Civile di Brescia.

L’incidente è avvenuto alla Elettrotecnica Franceschini di Lonato del Garda, nella giornata di Martedì 25 Luglio.

I traumi riportati dal giovane sono apparsi gravissimi fin dagli istanti successivi alla terribile caduta: soccorso dall’équipe medica del 118, è stato poi trasferito d’urgenza, in eliambulanza, nel nosocomio cittadino. Le sue condizioni sarebbero critiche, è in coma farmacologico, ma stabili. 

La dinamica e le responsabilità di quanto accaduto in via Carlo Alberto dalla Chiesa sono ancora al vaglio dei tecnici Ats del nucleo prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro che dovranno far luce su quanto successo.

Stando a una primissima ricostruzione effettuata da parte degli agenti arrivati sul posto, pare che il 20enne fosse salito sul tetto per verificare i danni subiti alla struttura dopo la tempesta di grandine di Lunedì 24 Luglio, prima di precipitare nel vuoto per cause ancora in fase d’accertamento. Tra le ipotesi al vaglio, anche il parziale cedimento della copertura.

Il drammatico dato delle morti sul lavoro

Quella delle morti sul lavoro è una strage senza fine. L’Inail, con i dati raccolti nel bollettino trimestrale diffuso alla fine dello scorso Aprile, traccia il quadro della situazione in Italia delle cosiddette “morti bianche”: solo nei primi tre mesi del 2023, da Gennaio a Marzo, le vittime sul lavoro sono state 196, un numero in crescita rispetto allo scorso anno.

Si tratta del numero di morti più alto registrato dal 2019, quando nei primi tre mesi dell’anno furono 212. In particolare, se ci si sofferma sulla distribuzione geografica degli infortuni mortali, emerge che questi sono aumentati soprattutto al Nord-Ovest: Piemonte e Liguria segnano un aumento delle vittime, mentre in Lombardia il numero resta pressoché stabile.