Secondo gli ultimi sondaggi politici di Tecnè di fine luglio per l’agenzia Dire, risalenti più precisamente alla data del 24 luglio sulla base di interviste raccolte tra il 20 e il 21 luglio, la scena politica all’interno del centrodestra è sensibilmente mutata rispetto al quadro di intenzioni di voto rilevato prima della scomparsa di Silvio Berlusconi. La coalizione di governo sembra mantenere un robusto supporto popolare, raggiungendo complessivamente il 48,6% senza includere l’apporto di Noi Moderati. In uno scenario elettorale attuale, il centrodestra potrebbe aspirare ad una solida maggioranza parlamentare, forse addirittura ai due terzi.
Sondaggi politici Tecnè fine luglio 2023: centrodestra stabile, ma ci sono movimenti
Per quanto riguarda le singole forze politiche del centrodestra, però, sono da registrare movimenti interessanti e da tenere d’occhio per le dinamiche future, specialmente in un momento molto delicato per il centrodestra, tra avversità climatiche e criticità scomode da affrontare. A tal proposito, Forza Italia sembra in crescita, superando di oltre due punti percentuali la Lega. Matteo Salvini si attesta come terza forza politica del centrodestra, perdendo il ruolo di leader de facto che deteneva per molto tempo.
Salda la leadership di Giorgia Meloni
La leadership del centrodestra ora è fermamente nelle mani di Giorgia Meloni. Nonostante un leggero calo di Fratelli d’Italia, la presidente del Consiglio sembra mantenere una posizione forte a Palazzo Chigi. Il suo viaggio negli Stati Uniti, al fianco del presidente Joe Biden, va a rafforzare ulteriormente la sua posizione, anche grazie alle lodi del Washington Post, che già ne aveva ben parlato la scorsa primavera, rinsaldando così la sua credibilità anche a livello internazionale.
Tecnè ha anche condotto un sondaggio sulla fiducia verso il governo e la premier. Nonostante un lieve calo, la fiducia in Giorgia Meloni è ancora alta, attestandosi al 53%, mentre il 43,1% dei partecipanti non ripone fiducia in lei. Nel complesso, l’approvazione del governo è del 47,3%, con un tasso di insoddisfazione leggermente inferiore, al 46,7%. Un equilibrio più o meno stabile, ma che rivela una certa precarietà ideologica, soprattutto tra gli indecisi.
Sondaggi politici Tecnè fine luglio: il centrosinistra ancora rincorre
Il sondaggio Tecnè offre uno scenario interlocutorio per le forze di opposizione, capeggiate dal Partito Democratico. Grazie ad un leggero progresso e al calo contemporaneo di Fratelli d’Italia, il PD sembra ora leggermente più vicino a Giorgia Meloni.
Nonostante questo, in caso di voto, la situazione sarebbe nettamente a favore del centrodestra. Elly Schlein non avrebbe alternative se non cercare di costruire un’alleanza solida con il Movimento 5 Stelle, che, nonostante un trend negativo, può comunque contare su un ampio bacino elettorale.
Quale futuro per il Terzo Polo?
La situazione politica del cosiddetto Terzo Polo resta da decifrare. Azione e Italia Viva sono entrambe sotto la soglia di sbarramento del 4% in vista delle elezioni europee del 2024. Di fronte a tale scenario, Carlo Calenda e Matteo Renzi dovranno cercare di trovare un accordo alle europee o, in alternativa, stipulare un patto con +Europa che potrebbe garantire i voti necessari per superare la soglia di sbarramento.
Sondaggi politici Tecnè fine luglio 2023: la tabella con le intenzioni di voto
Nella tabella seguente andremo a vedere le percentuali elaborate da Tecnè e le differenze rispetto alla settimana precedente. Ecco quali sono le attuali tendenze di voto secondo l’istituto Tecnè, quando siamo ormai giunti a fine luglio 2023:
PARTITO | PREFERENZE 24 LUGLIO | DIFFERENZA RISPETTO ALLA SETTIMANA PRECEDENTE |
Fratelli d’Italia | 28,8% | -0,2% |
Partito Democratico | 20,2% | +0,1% |
Movimento 5 Stelle | 15,4% | -0,1% |
Forza Italia | 11,1% | +0,1% |
Lega | 8,7% | = |
Azione | 3,4% | -0,1% |
Alleanza Verdi e Sinistra | 3,3% | +0,1% |
Italia Viva | 2,6% | +0,1% |
+Europa | 2,3% | -0,1% |
Altri | 4,2% | +0,1% |
Il 57,5% del campione intervistato ha dichiarato il voto. Il bacino degli astensionisti o semplicemente ancora incerti, si attesta invece al 42,5%.