Sarebbero già centinaia le richieste di iscrizione a Miss Italia da parte di persone trans di sesso femminile alla nascita. Lo comunica a Tag24 Christian Cristalli, delegato alle politiche trans per ArciGay che descrive un mondo in subbuglio in seguito alle dichiarazioni di Patrizia Mirigliani.

Il responsabile di ArciGay contro le parole di Mirigliani a Radio Cusano: “La signora guardi la persona, non le idee stereotipate”.

Lo scorso 14 luglio, come riportato qui, la curatrice dello storico concorso di bellezza consegnava a Radio Cusano Campus per prima il suo punto di vista sulla partecipazione di concorrenti transessuali a questo tipo di concorsi, partendo dal caso di Rikkie Valerie Kollé, prima donna transgender incoronata in un concorso di bellezza. In questo caso Miss Olanda.

Ultimamente – aveva detto la 65enne imprenditrice e coordinatrice, figlia di Enzo Mirigliani, rispondendo alle conduttrici Annalisa Colavito Maria Romana Barraco nel corso del programma Italiani Mambo – i concorsi di bellezza cercano di fare notizia anche usando strategie secondo me assurde. Sin da quando è nato, il mio concorso prevede nel suo regolamento la precisazione secondo la quale bisogna essere donna sin dalla nascita. Probabilmente perché, già allora, si prevedeva che la bellezza potesse subire modificazioni, o che le donne potessero subire modificazioni, o che gli uomini potessero diventare donne. Non ho niente contro queste decisioni che prendono autonomamente i premi internazionali, ma occorre pensarci su. Cambiano i tempi, e cambiano la società e i giovani: mi sento di dire che bisogna puntare su quel fronte per essere innovativi.

Chiusura totale di Miss Italia alle concorrenti transgender. “Cambiano i tempi e cambia la società” è anche lo stesso presupposto di Christian Cristalli: “Le parole usate in questi giorni dalla signora Mirigliani sono l’ennesima dimostrazione del fatto che le persone trans in Italia non esistono e che esistono anzi donne di serie A e di serie B. E per dimostrare tutto ciò, noi ragazzi trans siamo arrivati a rivendicare il nostro dato biologico per parlare di un costrutto uomo-donna secondo noi sbagliato. Esistono le persone, esiste la molteplicità. Ci sono anche soggetti intersex alla nascita ai quali viene assegnato un genere in seguito a interventi correttivi. Guardi le persone, la signora, non l’idea stereotipata della donna”.

Intanto sono centinaia le richieste di iscrizione di transgender inviate per protesta.

Cristalli comunque scrolla le spalle, aggiungendo che “non so, più che altro, quanto abbiamo bisogno di appuntamenti come Miss Italia, pieni di stereotipi e ancora anacronistici e per niente aderenti alla realtà. Promuovono immaginari su corpi irreali, perché questi seguono semplicemente ideali, e negano l’esistenza di altre persone e altri corpi”.

“La protesta – continua Christian Cristalli – ha avuto un grande successo, ma la nostra azione è mirata anche a sollevare un velo sull’ipocrisia. In Italia, a quanto pare, le trans non devono essere pensate come donne. Semmai donne di serie B. Le statistiche ci dicono che, oltre alle vittime di femminicidio, è comune la violenza patriarcale sulle transgender che non performano lo standard dell’uomo. Donne di serie B alle quali, per esempio, vengono negati contratti d’affitto perché ‘Chissà cosa possono fare in quella casa!’ Di questo dovrebbe rendersi conto la signora Mirigliani”.

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