Il cardinale Giovanni Angelo Becciu è sotto processo dal 2021 in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di stato: ma chi è e perché se ne parla? Classe 1948, nato a Pattada, in provincia di Sassari, è stato ordinato sacerdote nel 1972 ed è entrato al servizio della Santa sede nel 1984. Nei suoi confronti il Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi ha chiesto 7 anni e 3 mesi di reclusione.
Chi è il cardinale Becciu? La condanna richiesta
Nel 2018 Papa Francesco lo crea prima cardinale e poi lo nomina Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato fino a giugno, assume il nuovo incarico il 1º settembre dello stesso anno, succedendo al Cardinale Angelo Amato.
Nel 2020 Becciu viene coinvolto in un enorme scandalo che riguarda la compravendita di un immobile di lusso in Sloane Avenue a Londra, pagato molto di più del suo valore effettivo e poi venduto a un prezzo al di sotto del valore di mercato, con cospicue perdite. Viene così cessato ogni suo incarico all’interno della Santa Sede. E’ il primo cardinale a essere giudicato da laici: un evento senza precedenti.
Oggi 26 luglio, al termine dell’udienza in Vaticano del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato- che ruota proprio intorno al palazzo di Sloane Avenue- per il cardinale sono stati chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e 10.329 euro di multa. Inoltrata anche la domanda di confisca di 14 milioni di euro. Per i 10 imputati ha chiesto complessivamente 73 anni e un mese di reclusione, più pene interdettive e pecuniarie di vario tipo.
Il processo contro Becciu
Nel 2021 è l’anno in cui ha inizio il processo, che vede coinvolti 10 imputati tra cui il cardinale. Le accuse sono di truffa, peculato, abuso d’ufficio, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio, corruzione, estorsione, pubblicazione di documenti segreti, falso materiale di atto pubblico e falso in scrittura privata.
Al centro delle indagini, oltre all’acquisto del palazzo in Sloane Avenue, ci sono anche altri movimenti giudicati sospetti. Secondo l’accusa il cardinale avrebbe usato i soldi dell’obolo di San Pietro- il fondo di donazioni dei fedeli da destinare a opere di carità- per effettuare investimenti e favori.
Sotto la lente d’ingrandimento, inoltre, i rapporti del cardinale con la sedicente esperta di intelligence Cecilia Marogna, che lo aveva aiutato in alcune operazioni di rilascio di prigionieri. Ma che, secondo l’accusa, avrebbe tenuto i soldi della Segreteria di Stato per sé.
In un procedimento parallelo Becciu è anche imputato per associazione a delinquere. Coinvolto, insieme ad alcuni familiari, in un caso riguardante la diocesi di Ozieri, in Sardegna. Anche in questo caso il denaro della Segreteria sarebbe stato usato per arricchire la sua famiglia. Accuse che il cardinale ha sempre respinto.
La difesa dei legali: “Esiti del processo ne hanno dimostrato l’innocenza”
Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, difensori del cardinale Angelo Becciu, hanno sottolineato l’innocenza del proprio assistito. Definendo la tesi del Promotore di Giustizia Diddi “sganciata dalle prove”.
Le richieste del Promotore di giustizia non tengono conto degli esiti del processo, che ha dimostrato l’assoluta innocenza del Cardinale per l’operazione relativa al Palazzo di Londra e per ogni altra accusa. Sulla base di teoremi clamorosamente smentiti in dibattimento, il Promotore di Giustizia ha continuato a sostenere una tesi sganciata dalle prove e ne prendiamo atto. Quanto alle richieste del Promotore, neanche un giorno sarebbe una pena giusta. Solo il riconoscimento dell’assoluta innocenza e l’assoluzione piena rispecchiano quanto accertato in modo chiarissimo.
I legali hanno poi aggiunto:
Il Cardinale è stato sempre un fedele servitore della Chiesa e ha sofferto in silenzio, difendendosi nel processo e partecipando attivamente alle udienze. Sottoponendosi per diverse giornate ad estenuanti interrogatori ha chiarito ogni equivoco, dimostrando assoluta buona fede e correttezza.