40 anni e una figlia di appena 2 anni: chi è Marina Luzi, la donna che ieri è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa dal cognato a Fossombrone, in provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche.

Chi è Marina Luzi, la donna uccisa dal cognato a Fossombrone

Chi la conosceva la ricorda come una persona estremamente grata alla vita, sempre attenta ai bisogni di sua figlia, una bimba di appena 2 anni, e a quelli del suo compagno, Enrico. Marina Luzi è morta, nella giornata di ieri, 25 luglio, dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile esploso dal cognato, Andrea Marchionni, con una pistola semiautomatica ad uso sportivo.

È successo attorno alle 10.30 del mattino: l’uomo, ex falegname attualmente disoccupato, si sarebbe recato a casa della donna – sola al momento dei fatti -, impugnando l’arma, regolarmente detenuta. Una volta entrato, avrebbe fatto fuoco su di lei, mirando alle tempie e uccidendola sul colpo. Poi, con la pistola ancora tra le mani, si sarebbe consegnato ai carabinieri, confessando il terribile omicidio.

Non è chiaro, per il momento, cosa l’abbia spinto ad aggredire la donna, anche se, secondo alcuni testimoni, tra i due i rapporti si erano fatti tesi a causa di alcuni litigi legati alla convivenza nello stesso stabile. Saranno gli inquirenti ad accertarlo, ricostruendo gli attimi precedenti al delitto. Delitto che a Fossombrone ha lasciato tutti sconvolti.

Marina era sempre allegra e positiva: come si dice oggi, un tipo solare – racconta una conoscente al Resto del Carlino -. Viveva per il suo compagno Enrico, che lavora come pizzaiolo (ed è molto noto in città, ndr) e soprattutto per la sua piccola Nicole. Era la luce dei suoi occhi e il centro del suo mondo. Siamo ancora storditi per quanto è successo, non riusciamo a renderci conto della portata di questa tragedia assurda, sono cose che di solito si guardano in tv e invece…

Invece accadono anche nella vita reale, distruggendo intere famiglie.

La reazione della comunità locale

Mi faccio portavoce di un sentimento che credo sia di tutta la città. Un sentimento di dolore, stupore, incredulità. Credo si possa dire che la città oggi è frastornata, scossa da un evento che va al di là di quel che possiamo immaginare nel corso di vite che consideriamo normali. Tra l’altro parliamo di una tragedia che non ha solo una vittima. Marina certamente, poverina, ma anche la sua bambina e il suo compagno. E anche l’omicida, in fondo, che dovrà convivere con un atto da cui non c’è ritorno. Possiamo ben dire che Fossombrone oggi è scossa, addolorata e frastornata. Alla famiglia la solidarietà mia e dell’amministrazione comunale,

ha fatto sapere il sindaco, Massimo Berloni, proclamando il lutto cittadino. Gli ha fatto eco il suo vice, Michele Chiarabili, esprimendo tutta la sua vicinanza al compagno della vittima e a sua figlia per la dolorosa perdita e chiedendosi perché l’uomo avesse con sé una pistola. Come loro sono in tanti a dirsi increduli per l’accaduto. A Fossombrone, un comune che conta poco più 9mila abitanti, dove tutti conoscono tutti, episodi del genere non accadono di certo tutti i giorni.

L’inchiesta che dovrà fare luce sul delitto è coordinata dalla pm di Urbino, Simonetta Catani. Il suo obiettivo sarà scoprire perché il 47enne abbia deciso di compiere un gesto così estremo. Non avrebbe mai mostrato, infatti, segni di disagio o difficoltà, tanto da cogliere tutti di sorpresa. Nessuno, tra chi conosce lui e la vittima, riesce a spiegarsi come possa essere arrivato a tanto.

Leggi anche: Omicidio di Conegliano (Treviso), Margherita Ceschin uccisa su ordine dell’ex marito: “Pensava al delitto dal 2017”