La premier Giorgia Meloni ha aperto al dialogo sul salario minimo e Calenda, leader di Azione, ha fatto sapere oggi, mercoledì 26 luglio 2023, di aver sentito la Presidente del Consiglio e di aver programmato per la prossima settimana un incontro per parlare di questo tema. Il politico si è dimostrato positivo e pieno di aspettative. Ecco allora quali sono state le sue dichiarazioni e quali sono le ultime novità sul salario minimo.
Salario minimo, Calenda: “Vogliamo capire la posizione di Meloni”
Ai microfoni del giornale La Repubblica oggi il segretario di Azione Carlo Calenda ha riferito di essere entrato nuovamente in contatto con la premier e di aver programmato un incontro. Dopo ci sarà la pausa estiva, durante la quale non si smetterà però di lavorare. Lo scopo del leader e del suo partito è quello comunque di capire la posizione di Giorgia Meloni riguardo al salario minimo.
Ecco le dichiarazioni di Calenda di oggi, mercoledì 26 luglio 2023:
Io ho sentito Giorgia Meloni, ci vedremo la prossima settimana. Poi c’è la pausa estiva, c’è un lavoro da fare. Vogliamo capire qual è la posizione nel merito. Vogliamo capire che cosa intendono salvare e cosa no.
Per l’ex ministro il fatto che venga ritirato l’emendamento soppressivo riguardante il salario minimo consente ai politici di Azione e gli altri membri dell’opposizione di andare in Aula. Lì poi ci sarà una discussione generale e la speranza è che il tema venga affrontato con preparazione e serietà. Per il momento comunque Carlo Calenda ha rivelato che ciò gli sembra abbastanza positivo.
Il politico infatti ha affermato che l’attuale Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia ha riconosciuto il problema dei salari troppo bassi in Italia. Carlo Calenda ha asserito, sempre ai microfoni di La Repubblica:
Tutto questo è un fatto positivo perché c’è il riconoscimento, da parte della premier, che esiste un problema di salari poveri nel nostro Paese. Se invece si pretende di votarlo subito si va incontro a una bocciatura sicura, condannando a morte il provvedimento. Ma io non voglio assolutamente fargli fare questa fine.
Calenda dunque ha ipotizzato nel corso dell’intervista i due scenari possibili e ha rivelato di non voler far morire il provvedimento, ma anzi, al contrario, di volerlo portare avanti con tutte le sue forze. Come già anticipato, l’incontro tra il numero uno di Azione e la premier Giorgia Meloni sarà la prossima settimana, anche se non sappiamo quale sarà il giorno preciso.
Quello che è certo però è che il politico ripone grandi aspettative in questo faccia a faccia con la prima ministra italiana. Dopo l’apertura dimostrata da Meloni ieri infatti, Carlo Calenda, così come altri politici e tanti semplici cittadini italiani, sperano in una mossa del governo Seria e risolutiva a proposito del salario minimo. A proposito di questo argomento si discute ormai da mesi e in molti non vedono l’ora di arrivare ad una soluzione.
Le ultime notizie
Ieri è passata la linea del dialogo su questo tema che approderà in Aula domani, giovedì 27 luglio 2023. Contrariamente a quanto inizialmente previsto, nell’ultima riunione in Commissione Lavoro della Camera non sono stati votati gli emendamenti. Tra questi era compreso quello soppressivo del provvedimento tentato dalle opposizioni.
Il Presidente Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia ha spiegato che ieri sera la seduta è andata come negli accordi. Ha aggiunto dunque che si andrà in Aula senza il mandato al relatore e senza aver votato gli emendamenti. Ciò, secondo Rizzetto, dimostra qual è l’intenzione della maggioranza sul salario minimo.
Ciò presuppone che la maggioranza ha intenzione di parlare del tema e poi ritornare appena possibile in Commissione per approfondire questa ed altre proposte che arriveranno anche dalla maggioranza.
Dall’altra parte anche l’opposizione si è mostrata contenta di quanto è successo ieri sera. Il capogruppo in Commissione Lavoro del Pd Arturo Scotto ha esultato:
Si va in aula con il nostro testo.
Anche nel M5S c’è soddisfazione. La capogruppo pentastellata in commissione Lavoro alla Camera Valentina Barzotti ieri ha sottolineato:
Il fatto che alla fine, in commissione Lavoro, l’emendamento soppressivo alla nostra pdl per l’introduzione del salario minimo proposto dalla maggioranza non si sia votato è il segno evidente che la strategia delle opposizioni ha funzionato.