Dopo un’altra notte infernale, in Sicilia è ormai emergenza incendi. Le fiamme hanno colpito tutta la regione in diversi punti, con la Protezione civile e i vigili del fuoco in affanno per domare tutti i focolai.
Intanto non si placa la straordinaria ondata di calore che continua a mettere in ginocchio la Sicilia e in particolare Palermo. Gli incendi hanno colpito alcuni punti dell’A18 Catania-Messina e della Palermo-Catania, tanto da spingere le autorità a chiudere le autostrade in più punti. In fiamme anche la Chiesa di Santa Maria del Gesù a Palermo.
Il bilancio sull’isola è sempre più grave: oltre 2mila sfollati e un numero ancora difficile da quantificare di morti, per lo più anziani che non sono riusciti a salvarsi. Una situazione drammatica, che ha reso necessario l’intervento del governo: oggi in Consiglio dei ministri potrebbe arrivare la decisione sullo stato di emergenza. Dalle prime indiscrezioni si parla di almeno 5 Regioni.
Emergenza incendi in Sicilia, Musumeci: “Capire che nulla è più come prima”
“Se il mondo attorno a noi cambia e noi restiamo fermi, continueremo a piangere i morti”: ne è convinto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci. In un’intervista a La Stampa, il ministro lancia l’allarme sulla “devastazione del nostro territorio”. Lo stesso territorio che, “per sua natura”, è già di per sé “fragile e vulnerabile“.
La questione siciliana lo riguarda da vicino: da ex governatore della regione, Musumeci è particolarmente scosso dall’accaduto.
Mezza Europa sta bruciando. L’Italia del Sud è interessata da decine e decine di incendi, i cavi elettrici sottoterra nelle città si sciolgono e lei mi chiede se con oltre 45° la Regione poteva fare qualcosa in Sicilia? È come se mi chiedesse: era tutto a posto in Romagna a maggio per affrontare l’alluvione? Per favore, stiamo con i piedi per terra. La verità è che continuiamo a ragionare con la mentalità di ieri ostinandoci a non capire che nulla è più come prima.
Una parola anche per il Settentrione, sconvolto da grandine e raffiche di vento. Nel rivolgere “un pensiero alle vittime”, Musumeci spiega che “quello che avviene nel Nord e nel Sud sono le due facce della stessa medaglia”, un fenomeno “che si chiama tropicalizzazione“.
Quando le Regioni colpite avranno avanzato la richiesta, il governo nazionale, attraverso la Protezione civile, avvierà le istruttorie per formulare la proposta finale al governo stesso. Che delibererà di conseguenza.
Sicilia, il bilancio parziale: due forestali ustionati dalle fiamme
I roghi stanno devastando boschi, zone collinari, parchi e centri abitati in ogni angolo dell’isola. I corpi carbonizzati di due settantenni sono stati rinvenuti in un’abitazione avvolta dalle fiamme a Cinisi, vicino all’aeroporto palermitano Falcone-Borsellino.
L’ambulanza non è riuscita a soccorrere una signora di 88 anni a San Martino delle Scale, vicino Palermo: il fuoco ha impedito ogni soccorso. Una persona risulta irreperibile a Patti, vicino Messina. Due forestali sono ricoverati in ospedale: hanno riportato gravi ustioni nel tentativo di soccorrere la gente.
Mentre l’Asp ha invitato la popolazione sicula a “non stare all’aperto”, il governatore regionale Renato Schifani ha chiesto supporto alla Protezione civile nazionale, che ha già inviato alcune squadre.