Dopo lo sconfitta per 14 a 15 dopo i rigori, il Settebello già pensa a come qualificarsi per la prossima Olimpiade

Settebello: dopo i Mondiali di Fukuoka si pensa all’Olimpiade

Dopo lo sconfitta per 14 a 15 dopo i rigori contro la Serbia, il Settebello già pensa alla prossima Olimpiade. E’ finito infatti ai Quarti il percorso della nazionale italiana di Pallanuoto ai Mondiali di Fukuoka. Con questo risultato i nostri non si aggiudicano la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi di 2024: ma non tutto è perduto. Tutto si può ancora recuperare con gli Europei di Nuoto 2024 in programma dal 3 al 16 gennaio 2024 a Netanya (Wingate Institute), in Israele.

Questo il tabellino della combattutissima gara dove entrambe le squadre hanno dato tutto per raggiungere la vittoria:

Tabellino di Italia-Serbia 14-15


Italia
: Del Lungo, F. Di Fulvio 3, Damonte, Marziali, A. Fondelli, Cannella 2, Velotto 1, Echenique, N. Presciutti 1, Bruni 2, E. Di Somma 2 (1 rig.), Dolce, Nicosia. All. Campagna.


Serbia: Misovic, Radulovic, Rasovic 4 (1 rig.), Randelovic, Lazic 1, Milojevic, Drasovic 1, Jaksic 2, Jankovic, Ubovic 1, Vucinic 1, Martinovic 1, Mitrovic. All. Stevanovic.
Arbitri: Zwart (Ned) e Ohme (Ger).


Note: parziali 3-3, 2-2, 4-4, 2-2

Regolamentari 11-11. Finale 14-15. Tiri di rigore: Fondelli (I) gol, Drasovic (S) gol; Di Somma parato, Radulovic parato; Di Fulvio gol, Vucinic gol; Presciutti gol, Jaksic gol; Damonte parato, Rasovic gol. Superiorità numeriche: Italia 8/13 + un rigore, Serbia 7/12 + 2 rigori di cui uno parato da Del Lungo a Rasovic a 7’30 del secondo tempo, sul 5-5. Uscito per limite di falli Dolce (I) a 1’30 del quarto tempo. Mitrovic (S) in porta. Spettatori 300 circa.

“Abbiamo perso per alcuni dettagli”

Le dichiarazioni del Commissario Tecnico Campagna: “E’ stata una partita molto fisica, di una grande intensità, quella che mi aspettavo. I ragazzi sono stati dentro al match fino alla fine, ma purtroppo non è bastato. Abbiamo perso per alcuni dettagli, ci hanno fregato per dei blocchi che consentivano di far arrivare facilmente la palla al centro. Malgrado ciò abbiamo tenuto, siamo stati spesso in vantaggio senza riuscire ad allungare e abbiamo commesso un ingenuità alla fine mettendoci ad M. Quando dai l’anima non è una sconfitta, non è un fallimento, è un percorso di crescita individuale e collettivo. Anche giocare la prima partita intensa dopo quattro match più semplici probabilmente ci ha penalizzato. Comunque non ho niente da dire ai ragazzi; continuiamo a testa alta. Dobbiamo onorare il torneo anche se stimoli ed emotività saranno inferiori. Siamo il Settebello e daremo tutto”.