Potrebbe essere stata uccisa da una coltellata al cuore, Alice Neri, la giovane mamma trovata carbonizzata all’interno del bagagliaio della sua auto a Fossa di Concordia, nelle campagne di Modena, lo scorso novembre. A rivelarlo sono i primi risultati emersi dalla nuova autopsia effettuata sui resti della 32enne dal super pool di esperti coordinato da Cristina Cattaneo.

Alice Neri uccisa da una coltellata al cuore: la rivelazione della nuova autopsia

Nel corso degli accertamenti medico-legali, i periti che hanno preso parte al nuovo esame autoptico sulla salma di Alice Neri avrebbero riscontrato una “scheggiatura” nella falange della mano destra, sulla parte vertebrale e nella schiena. E avrebbero quindi avanzato l’ipotesi che la 32enne, morta lo scorso novembre, possa essere stata uccisa da una coltellata al cuore, prima di essere data alle fiamme.

Per questo, nel pomeriggio di oggi, 25 luglio, gli inquirenti che lavorano al caso effettueranno nuove analisi sull’auto in cui la giovane è stata trovata carbonizzata, una Ford Fiesta. Per ora il principale indiziato del delitto resta Mohamed Gaaloul, il 29enne di origini tunisine che per ultimo avrebbe visto la 32enne in vita, dopo averla incontrata nel locale in cui lei si era recata insieme a un amico e averle chiesto un passaggio.

Ad incastrarlo sarebbero, in particolare, le macchie d’olio rinvenute su alcuni degli indumenti che indossava la sera del presunto omicidio. Macchie che sarebbero da rinviare al liquido combustibile usato per appiccare l’incendio seguito all’accoltellamento. Negli scorsi giorni il giudice della Corte di Cassazione aveva rigettato la richiesta, avanzata dal suo legale, l’avvocato Roberto Ghini, di poterlo scarcerare.

L’organo giudiziario di maggior rilevanza in Italia, e le cui decisioni non sono sottoposte ad impugnazione, ha affermato e confermato l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza per Gaaloul nell’uccisione di Alice Neri. Un delitto terribile che ha portato a carbonizzare il corpo,

aveva commentato in quell’occasione Cosimo Zaccaria, l’avvocato che rappresenta la famiglia della vittima. Secondo lui sarebbero almeno 5 gli elementi che farebbero pensare a un coinvolgimento del 29enne nel delitto.

Gli indizi di colpevolezza a carico di Mohamed Gaaloul

Innanzitutto era emerso che Gaaloul fosse stato visto alle 8 del mattino del giorno in cui è stata uccisa Alice con i pantaloni sporchi di macchie scure. Due: sul luogo in cui è avvenuto l’omicidio e in cui è stato ritrovato il corpo vi era la presenza di una tanica contenente olio esausto che è stato, come emerso successivamente, usato come combustibile per bruciare Alice (la stessa tanica era stata ripresa in una foto che ritrae Gaaloul nel corso di una grigliata con gli amici, qualche giorno prima, ndr),

ha spiegato l’avvocato Zaccaria al Resto del Carlino, citando anche gli altri elementi che incastrerebbero Gaaloul.

Tre: il posto era isolato, lontano da tutto e tutti, perfettamente conosciuto da Gaaloul che vi si recava in compagnia di altre donne e anche per fare delle ‘grigliate’ con gli amici. Quattro: sul borsello di Gaaloul sono state rinvenute macchie proprio di olio esausto nella parte interna. Cinque: pochi giorni dopo la morte di Alice, Gaaloul si è allontanato dall’Italia recandosi in tre Stati.

Era stato catturato in Francia dopo l’emissione di un mandato di arresto internazionale ed estradato in Italia. Il legale che lo difende sostiene fin dall’inizio che le indagini siano state condotte nel modo sbagliato e che il suo assistito è innocente. Per fare chiarezza sulla sua posizione bisognerà aspettare l’esito dei nuovi rilievi. La speranza dei familiari della vittima è che si possa finalmente arrivare a mettere la parola “fine” a questa vicenda.

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