L’argento conquistato ai Mondiali di 100 dorso non soddisfa Thomas Ceccon: il veneto non è riuscito a difendere l’oro dell’anno scorso di Budapest, cedendo a la corona a Fukoka allo statunitense Ryan Murphy, alla fine di una gara avvincente che si è decisa solo nelle battute finali.

Partenza non al meglio per l’azzurro, transito della gara in terza posizione e poi la rimonta in quarta corsia con Ceccon che ha fatto alzare sul divano i tifosi azzurri quando ha messo la testa davanti all’americano. Proprio nel finale però l’americano è stato più lucido e cinico, vincendo con il tempo di 52.22 lasciandosi il veneto alle spalle per soli cinque centesimi.

L’analisi di Ceccon dopo l’argento

Il veneto ha parlato subito dopo la gara rivelando soddisfazione ma anche un po’ di amarezza e facendo autocritica per il modo in cui ha gestito soprattutto la parte finale dei 100 metri, che non gli hanno consentito di replicare l’oro dello scorso anno.

Ho nuotato forse un po’ peggio rispetto a ieri, ma comunque sono contento: si può dire? Ho buttato l’arrivo, infatti mi ha preso lì. Ieri ero molto più tranquillo, oggi mi sentivo bene, ma capita anche questo. Ho patito l’attesa? No, difendevo il titolo, ma vivo di questo, forse non sono abituato a fare la gara vicino a loro o vicino a qualcuno che ti passa forte accanto. A Budapest avevo gareggiato laterale, magari nel mezzo non si vince. Scherzo ovviamente. Il secondo posto va comunque bene, speravo di fare qualcosina meno a livello cronometrico. È stata una gara buona. Con Murphy c’è una grande rivalità. L’anno scorso ho vinto io, stavolta lui, questo è lo sport. Sono entrato in vasca per vincere, comunque ho fatto una buona prova. Ho buttato l’arrivo, sono arrivato un po’ lungo, ieri ero molto più sciolto