Gianluca Scamacca è uno dei nomi del mercato di questa sessione estiva. Il calciatore del West Ham piace a Roma e Inter su tutte, ma si sono interessate a lui anche Juventus e Milan. Il suo futuro è tutto da decidere, dopo l’esperienza inglese sembra deciso a tornare in Italia e spesso è stato accostato soprattutto alla Roma di Mourinho. Lui non ha mai nascosto di essere tifoso dei giallorossi, ma per ora non c’è nulla di definito. Di sicuro ha voglia di rimettersi in gioco nella Serie A e promette di dare il massimo per chiunque decida di puntare su di lui. “Che si sappia: non ho ancora mostrato il 100% delle mie potenzialità – ha detto il calciatore romano in un’intervista a Cronache di Spogliatoio – Sono due anni che il mio Instagram continua a essere tempestato di post di calciomercato in cui vengo taggato. Per tanti sono un talento inespresso: io so di avere ancora delle qualità nascoste, ma sono stra-sicuro al 100% che chi mi prende fa un affare. Penso che mi manchi solo stare nel posto giusto al momento giusto. Quale sarà? Lo scopriremo soltanto vivendo”.
Scamacca pronto a dare il 100 per 100: “Mi manca solo il posto giusto. Quale sarà? Lo scopriremo vivendo”
Di sicuro, ovunque dovesse andare, è pronto a dare il massimo, perché per carattere è uno che non si accontenta mai. “Nella mia testa mi pongo sempre due tipologie di obiettivi: uno a breve termine, l’altro a lungo. Anche se nella prossima stagione dovessi segnare 20 gol, al ventesimo punterei a farne 22. Sono molto duro con me stesso, molto pretenzioso. Sono uno di strada, nato e cresciuto per strada”. E poi ancora su se stesso e sui suoi obiettivi. “La sicurezza e la fiducia che ripongo in me stesso mi hanno permesso di arrivare dove sono. Fin da quando ero solo un ragazzo, sento la gente parlare di me. Se tutti parlassero solo bene di me, sarebbe un problema. Sono stato giudicato per i tatuaggi o per i capelli biondi. Ma questo non mi ha penalizzato altrimenti non sarei qui. Io ho tre passioni: il calcio, i videogiochi e i tatuaggi, me ne sono fatti fin sopra la testa. Non mi drogo, non fumo, non mi ubriaco tutte le sere. E poi conta quello che fai quando vai in campo, se sputi sangue“.
Scamacca e la sua fede giallorossa
Scamacca non ha mai nascosto che gli piacerebbe tornare a Trigoria, alla corte di Mourinho che sicuramente ha un vantaggio rispetto alle altre squadre, proprio per la fede calcistica dell’attaccante che indirettamente sembra mandare un messaggio . “Al cuore non si comanda. Guardavo Totti mentre facevo il raccattapalle e non gli staccavo gli occhi di dosso”. Poi il passaggio in Olanda, dove ha potuto conoscere delle realtà importanti e sopratutto dove, al contrario dell’Italia, i club puntavano sui giovani. “Quando ho lasciato la mia città da ragazzo per andare in Olanda, è stata una mazzata. Volevo provare questa esperienza che mi affascinava e farmi una cultura: non mi pento di niente, i Paesi Bassi sono una scuola di calcio. Ma ho iniziato a sentire la mancanza del nostro paese e sono tornato. Forse non avrei dovuto farlo. Ero piccolo, mi ero stufato. Quando sono partito, le squadre italiane non investivano sui giovani. E puntavano sul collettivo: in Olanda, invece, vogliono l’evoluzione del singolo. Al mio ritorno, la filosofia era cambiata”.
L’infortunio al ginocchio e la voglia di tornare a giocare
Scamacca sta uscendo da un periodo difficile, dovuto da un infortunio al ginocchio, una lesione al menisco che gli è arrivata come una mazzata. “Non lo accettavo e mi allenavo sopra al dolore, prendevo medicine per non sentirlo ma ad ogni cambio di direzione era come se mi colpissero forte alla gamba. Ho rischiato tanto perché non volevo che mi venisse tolto il calcio, per me è tutto. Ma da fuori chi mi vedeva giocare non poteva sapere e sentivo dirmi: questo ha fatto solo 8 gol. In Premier il fisico è un fattore rilevante e quando stavo bene ho segnato 5 reti in un mese. Poi è venuta fuori la lesione al menisco e mi sono operato. Ero fermo a letto e frustrato”. Poi la ripresa e il lavoro intenso per recuperare. “Quest’estate sono andato in Sardegna ma il mare non l’ho mai visto. Mi allenavo tutto il giorno, voglio solo tornare a giocare a calcio”.