Claudio Ranieri, classe 1951, ha deciso, il Cagliari sarà la sua ultima avventura da allenatore in una squadra di club. Lo ha dichiarato il tecnico dei sardi, oggi intervenendo al TG3 Calabria della Rai. Ha deciso, il ‘suo’ Cagliari sarà quello che lo vedrà sulla panchina per l’ultima volta. “Credo che finirò la mia carriera a Cagliari – ha detto l’ex tecnico, tra le altre di Roma, Parma e Fiorentina – credo proprio sarà la mia ultima tappa“. C’è però una possibilità, dopo la fine dell’avventura alla guida dei sardi, che Ranieri continui a fare il lavoro che ama tanto. “Potrei cambiare idea solo se fosse una nazionale a chiamarmi. Se ci fosse una buona nazionale a mettermi in condizioni di lavorare bene, potrei anche accettare”. Ranieri, che con i club si è tolto molte soddisfazioni, vorrebbe invece forse riscattare il suo nome come C.T. di qualche nazionale. La sua voglia nasce dalla volontà di cancellare la brutta esperienza avuta in Grecia. “In quell’occasione – ha dichiarato l’allenatore romano – ci rimasi molto male“.

Ranieri anticipa l’addio al calcio: “Dopo Cagliari basta squadre di Club”

Era la stagione 14/15 e il tecnico è stato chiamato dagli ellenici per fare il ct e guidare la squadra per la qualificazione agli europei del 2016. Invece la sua avventura è durata più o meno 4 mesi. Dopo una sconfitta con le isole Faroe, per uno a zero, è arrivato l’esonero dell’allenatore. C’è da dire che nelle partite precedenti aveva pareggiato con la Finlandia e perso con la Romania e l’Irlanda del Nord. Così, arrivato ufficialmente alla guida della Grecia il 25 luglio del 2014, ha concluso la sua avventura nel novembre successivo avendo la possibilità di guidare la squadra appunto solo per 4 partite.

La lunga carriera di Claudio Ranieri

La carriera di Claudio Ranieri allenatore racconta di molti esoneri, ma anche di grandi traguardi – storici come la vittoria in campionato del Leicester – e soddisfazioni raggiunte con molte delle squadre che ha guidato. Partito dalle interregionali con il Vigor Lamezia, passando per la Campania Puteolana in C1 e poi nella sua Cagliari. Si può dire che, forse solo dopo la Roma, sia la sua seconda casa. Nel 1988 è partita la sua prima avventura alla guida dei sardi, con cui ha conquistato la coppa Italia della serie C e ha portato la squadra, nel giro di due anni, dalla C alla serie A. Si è messo così in luce e ha cominciato ad entrare nelle mire di molti club. Nel 1991 è passato al Napoli e si è qualificato in coppa Uefa, arrivando quarto in campionato. Poi i traguardi raggiunti con la Fiorentina, dal quarto posto in campionato alla vittoria della Coppa Italia, e della supercoppa contro il Milan (battuto da una doppietta di Batistuta). Subito dopo è arrivata la sua prima avventura all’estero: Valencia, Atletico Madrid poi Chelsea e di nuovo Valencia. Anche qui è stato esonerato ed è tornato in Italia, prima per guidare il Parma, poi la Juventus. Ed ecco un altro esonero. Così nel 2009 è diventato il tecnico della Roma, la sua squadra del cuore come non ha mai nascosto e con i giallorossi è arrivato a sfiorare il sogno scudetto, sfumato con la sconfitta della squadra all’Olimpico con la Sampdoria dell’ex Cassano.

Resta nella storia del Leicester per la vittoria dello scudetto nel 2016

A febbraio del 2011 si è dimesso e nel successivo settembre è passato all’Inter, poi il Monaco e poi appunto a guidare la nazionale greca. Dopo tante delusioni nel 2016 è arrivata la storica vittoria con il Leicester. E’ rimasta nella memoria di molti la vittoria dello scudetto del club inglese, un evento a dir poco storico, dove Ranieri è arrivato subito dopo l’esonero dalla nazionale greca. Per questo non era stato accolto al massimo dell’entusiasmo. E invece è andato via da vincitore con un risultato storico, una vera favola, “l’impresa sportiva più grande di sempre” è stata definita in Inghilterra, ma ancora una volta con un esonero. E subito dopo il Nantes, Fulham, di nuovo Roma e Sampdoria fino al Watford dello scorso anno e poi il ritorno a Cagliari da cui era partito come calciatore nel mondo professionistico. Il resto è attualità.