Può il calcio essere un filo conduttore portatore di baci e abbracci anche tra paesi rivali? La risposta è si, con il binomio Mbappè-Arabia che rappresenta la volontà di sotterrare l’ascia di guerra per stringere le mani reciproche, con l’obiettivo comune di trasferire il football in quel Medio Oriente che ha ufficialmente dichiarato guerra al calcio europeo a suon di petrodollari.

Mbappè-Arabia, e pace sia

Mbappè-Arabia è un salto in un mondo a parte, anarchico e al di fuori di ogni logica, dove i miliardi aggirano qualsiasi regola del Fair Play Finanziario tanto caro all’Uefa che gira la testa dall’altra parte e lascia fare. Una realtà fantastica dove succede anche che Qatar e Arabia Saudita parlino come due vecchi amici. Niente ascia di guerra, solo chiacchiere e sorrisi, sembra lontano quel 2017 dove Riad decise di voltare le spalle a Doha, accusandola di finanziare direttamente i gruppi islamici terroristici, nel dettaglio i Fratelli Musulmani. Una sorta di Guerra Fredda mediorientale, dove le settimane venivano sostituite da mesi di contrasti.

Tutto quanto accantonato quando si fa il nome di Kylian Mbappè. L’esterno francese non vuole rinnovare il contratto con il Paris Saint Germain, il presidente Al Khelaifi ha deciso dunque di metterlo fuori rosa, ma ecco spuntare direttamente l’Al Hilal e i suoi milioni per convincere il giocatore a trasferirsi. Cifre fuori dal mondo per permettere l’acquisto del secolo: 300 milioni al PSG, 700 milioni al francese solo per un anno, per poi dire ciao grazie e accasarsi al Real Madrid. Cosa c’entrano i rapporti tra Arabia Saudita e Qatar? Semplice. Da una parte abbiamo Al Khelaifi originario del Qatar; dall’altra un Al Hilal la cui bandiera saudita sventola fiera.

Interessi al potere, il presidente della squadra parigina avrebbe modo di poter mettere le mani su una cifra enorme per salutare Mbappè (il giocatore è in scadenza nel 2024), dall’altra parte l’Arabia Saudita (non tanto l’Al Hilal, qui si parla più di sistema) riuscirebbe a concludere l’affare del secolo, sfidando ufficialmente l’Europa calcistica, colpita già su più fronti. E vissero tutti felici e contenti al netto degli anni passati a lanciarsi accuse reciproche.

“E’ il football ragazzi” diceva Al Pacino in Ogni Maledetta Domenica, riferendosi al football americano. Semplicità che si collega anche nel calcio moderno, dove il nome di Kylian Mbappè e i soldi sono la ricetta perfetta per ogni tregua. Anche tra Qatar e Arabia Saudita.