Un operaio forestale di 55 anni è morto di infarto dopo aver impiegato tutte le sue forze per combattere gli incendi boschivi nella provincia di Nuoro.

La vittima si chiamava Gianfranco Incollu ed era dipendente dell’azienda regionale del servizio antincendi boschivi Forestas.

Nel pomeriggio di ieri, Lunedì 24 Luglio 2023, era stato impegnato per ore con i colleghi nel domare il vasto incendio sviluppatosi a Jerzu, in provincia di Nuoro.

Insieme agli addetti dell’agenzia Forestas, erano presenti anche il personale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale oltre a quello dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Lanusei.

L’incendio, che non si esclude essere di matrice dolosa, ha attaccato la località “Funtana piccinna”, situata ad un chilometro da Sant’Antonio, e ha distrutto una porzione di territorio ai piedi di una falesia di particolare interesse paesaggistico.

La zona è stata circoscritta grazie all’intervento di un Canadair e due elicotteri.

L’operaio forestale poi deceduto era invece alla guida dell’autobotte e per ore ha provveduto ad approvvigionare la zona boschiva di acqua.

Nella zona ieri si sono toccate temperature record. Proprio nel territorio di Jerzu il termometro ha fatto registrare 48°C.

Nuoro morto operaio forestale: malore provocato dal gran caldo

Le enormi fatiche per arginare il rogo con il caldo ambientale hanno sicuramente debilitato il fisico del 55enne.

L’uomo è tornato a casa esausto dal turno di servizio e poco dopo ha accusato un malore. Il suo corpo non ha retto agli sforzi della giornata.

Lanciata la richiesta di soccorso, da lui si erano precipiti i sanitari del 118. La centrale operativa di emergenza aveva anche fatto decollare un mezzo di elisoccorso per accelerare il suo trasporto in ospedale.

È risultato però tutto inutile. Il personale medico ha capito che l’uomo era stato colto da infarto. Era già in arresto cardiaco quando i soccorsi sono arrivati alla sua abitazione. I sanitari hanno tentato ogni manovra per rianimare l’uomo attraverso l’uso di un defibrillatore. Non c’è stata risposta. Il medico ha perciò dovuto interrompere gli sforzi e constatare il suo decesso.

Ora toccherà all’autopsia fare luce sulla sua morte. Appare infatti pressoché evidente che il malore sia avvenuto a causa dell’estreme condizioni climatiche in cui l’uomo ha dovuto lavorare.

Le infernali temperature registrate ieri in Sardegna hanno provocato anche un’altra vittima. Un uomo anziano ha perso la vita a Quartucciu, in provincia di Cagliari, per un malore improvviso dovuto al gran caldo.

Chi era la vittima

Gianfranco Incollu era un operaio esperto della macchina antincendi della Sardegna. Aveva iniziato il turno alle ore 14:00, proprio nel periodo più caldo della giornata. Da una prima ricostruzione, che dovrà essere accertata, pare che il 55enne avesse richiesto l’interruzione del proprio turno di servizio per lo stato di malessere già presente durante il lavoro.

Avrebbe ottenuto dunque l’autorizzazione da un suo superiore a rientrare a casa. Qui i familiari si erano subito preoccupati per il suo stato di salute e avevano chiamato il 118 per l’invio di un’ambulanza.

L’elisoccorso era appena atterrato nel campo da calcio del paese quando l’uomo è spirato.

La tragica notizia si è presto diffusa in paese. I direttori dei vari servizi coinvolti nelle operazioni di spegnimento del rogo boschivo hanno subito espresso il proprio cordoglio, scioccati dalla morte improvvisa del loro collega.

In particolare Michele Pais, presidente del Consiglio Regionale, ha dichiarato:

“Sono le cose che spezzano il cuore e che spiegano quanta generosità ci sia da parte di chi, nella generosa organizzazione antincendio regionale, non si tira mai indietro per difendere la nostra terra. Anche a rischio della propria vita. Tristezza immensa. Condoglianze alla famiglia a cui sono vicino in questo momento di dolore feroce.”

Senza parole Gianluca Cinus, un dipendente della stessa Agenzia Forestas, che conosceva personalmente la vittima, che ha raccontato le delicate fasi di intervento nella zona per arginare il rogo.