È una estate militante, quella del Partito Democratico. Gli esponenti dem sono impegnati, su tutto il territorio nazionale, attraverso iniziative sui temi che puntano a coinvolgere un elettorato disilluso e disaffezionato. Tra i temi c’è il salario minimo, per cui oggi si giocherà una battaglia cruciale nella Commissione Lavoro della Camera, ma non solo:

Siamo impegnati almeno su sette fronti nella nostra estate militante. Il diritto alla salute; alla casa; la questione del lavoro, ovvio, con la proposta in favore del salario minimo; l’emergenza climatica; un piano industriale per le transizioni; la piena attuazione del Pnrr; la lotta all’autonomia differenziata di Calderoli che rischia di dividere in modo irreparabile il Paese. Sono questi i temi sui quali proveremo a riconquistare la fiducia dei cittadini. Saranno queste le sfida con cui affronteremo le Europee

Così ha parlato Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, in una intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica e rinvenibile sull’edizione odierna del quotidiano nazionale. Poi aggiunge:

E la sfida più importante consisterà nel ricostruire il rapporto di fiducia spezzato con tutte quelle persone che hanno smesso di votare. Ecco, l’alleanza che mi interessa di più è quella con chi non crede più che la politica sia uno strumento utile a migliorare le condizioni di vita

Dalla Spagna un vento di fiducia

Si apre un tempo nuovo per l’Europa, fatto di speranza e di concretezza. Perché alimentare le paure non è mai una buona scelta. L’onda nera viene fermata, e ne abbiamo le prove, quando la politica punta a risolvere i problemi delle persone. È valso a Madrid, varrà in futuro a Bruxelles e così a Roma.

Così Elly Schlein dice nella sua intervista. Sono parole che fanno riferimento alle elezioni spagnole dove, nonostante il Partito Popolare sembrava destinato ad una vittoria netta, la Destra ha ottenuto una maggioranza risicata e comunque inferiore a quella che – potenzialmente, con un accordo con Sumar ed altri partiti regionalisti – potrebbe ottenere il Psoe del Presidente uscente Pedro Sanchez. La Segretaria dem commenta il risultato delle elezioni spagnole con queste parole:

Sono stati premiati gli sforzi e le politiche di Pedro Sanchez e dei suoi ministri, che hanno accettato la coraggiosa sfida di sottoporsi anzitempo al giudizio dei cittadini e hanno portato il Partito socialista a incrementare i consensi. Va bene Sumar sotto la guida di Yolanda Diaz. E viene sancita la sconfitta dei nazionalisti, che perdono quasi la metà dei parlamentari. Tramonta così il progetto dei popolari di dar vita a un governo con la destra estrema.

L’intento della Segretaria è chiaro: intendere il caso spagnolo come primo colpo di reni del progressismo europeo. Una reazione al famoso vento della destra che in Italia è spirato in maniera lapalissiana in Italia – come si è evinto dalle elezioni politiche del 2020 – ma che in Spagna si arena visto il risultato deludente di Vox. Il partito dell’estrema destra spagnola, che è legato da un’intesa politica molto importante con Giorgia Meloni, ottiene un risultato non soddisfacente e perde ben 19 seggi in Parlamento rispetto alla configurazione parlamentare precedente. Secondo Schlein il merito è di Sanchez e del suo lavoro virtuoso che è stato tale in quanto:

Si è occupato dei diritti e delle esigenze dei cittadini e delle cittadine: si è impegnato per il salario minimo dei lavoratori, ha limitato il ricorso ai contratti a termine, ha affrontato con serietà l’emergenza climatica, ha combattuto l’inflazione e il caro energia, sia per le imprese che per le fasce più povere. E il risultato di domenica è stato un secondo, pesante segnale per chi puntava all’alleanza tra popolari e nazionalisti.