L’uso di bombe a grappolo è ormai pienamente istituzionalizzato nella guerra in Ucraina: Kiev denuncia l’uso di tali armamenti nell’attacco che nella notte ha interessato il Donetsk, in cui è rimasto ucciso un bambino di 10 anni. Le autorità parlano anche di un’ulteriore decesso e di almeno 10 feriti durante la medesima azione militare.
Su Telegram, spetta al capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, dare la notizia del tragico attacco: «Il 24 luglio i russi hanno ucciso due residenti della regione di Donetsk, a Kostiantynivka. Altre dieci persone sono rimaste ferite».
Le bombe a grappolo sarebbero state lanciate su un bacino idrico della regione, generando esplosioni che hanno colpito i civili sulle sponde del lago.
Ucraina, emergenza alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: spento a caldo il reattore 4
Dopo che gli esperti dell’AIEA hanno rinvenuto alcune mine sul tetto, la centrale nucleare di Zaporizhizhia torna al centro delle cronache e delle polemiche a causa della decisione russa di spegnere a caldo il reattore numero 4 dell’impianto. La giustificazione addotta dalle autorità di Mosca parla di una misura necessaria per permettere un’ispezione tecnica programmata al reattore 5.
Lo spegnimento a caldo permette di mantenere la fornitura di vapore all’impianto, in modo da non interromperne l’azione. Come anche ha spiegato il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, lo spegnimento a caldo del reattore è necessario per procedere allo spegnimento a freddo dell’unità 5, che deve essere ispezionata e su cui devono essere eseguite delle attività di manutenzione, possibili solo in questo stato.
Nonostante le rassicurazioni di Grossi e dell’amministrazione russa, permane la preoccupazione: dopo il disastro della diga di Kakhovka, l’ente regolatore nazionale ucraino, SNRIU, aveva richiesto che tutte e sei le unità fossero mantenute sotto arresto a freddo.
Mosca rassicura: “Nessun eccesso di radiazioni dopo lo spegnimento a caldo del reattore 4”
Secondo quanto segnalato dal Cremlino, a Zaporizhizhia non c’è nulla di cui preoccuparsi: non si sono registrati picchi di radiazioni dopo la messa a caldo del reattore 4 e la situazione pare sotto controllo.
Le radiazioni di sfondo nella centrale nucleare di Zaporizhya e nella città di Energodar, dopo il trasferimento della quarta unità della stazione alla modalità “spegnimento a caldo” non è stato superato.
Così RIA Novosti, il servizio stampa dell’Agenzia federale russa, che rassicura i cittadini sull’andamento delle operazioni di controllo all’intento della centrale nucleare.