Nato il 2 settembre 1935 a Poitiers, Marc Augé  è stato un etnologo e antropologo francese di fama mondiale. E’ noto per aver introdotto il neologismo “non luogo” utilizzato per indicare tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici

Marc Augè: causa della morte

Augè è deceduto il 24 luglio 2023 all’età di 87 anni. La causa della sua morte non è stata resa nota.

Biografia

Augè era laureato in lettere classiche e dottore in lettere e scienze umane.

Antropologo della città e della vita quotidiana, Marc Augé ha osservato il mondo contemporaneo degli anni ’80, offrendo un punto di vista originale sul posto dell’altro nella società. Dalle sue numerose missioni etnografiche nel cuore dell’Africa – in particolare in Togo e Costa d’Avorio -, America Latina ed Europa, ha offerto storie originali sull’alterità e la modernità. 

Ha firmato le opere ‘La Traversée du Luxembourg’ (1985), ‘Un etnologo nel metrò’ (1986), ‘Le Sens des autres’ (1994), ‘Per che cosa viviamo?’ (2003) e ‘Casablanca’, in cui l’autore annotava i suoi ricordi cinematografici. Durante il suo lavoro sulla vita quotidiana, il ricercatore scoprì un fenomeno ancora inesplorato: quello dei non-luoghi. 

Nel libro del 1992, ‘Non-lieux, introduzione a un’antropologia della supermodernità’, presentava questi spazi in cui l’identità diventa un passaporto per l’anonimato. Le carte di credito e altre forme di identificazione favoriscono poi il mantenimento di una certa distanza tra i soggetti. 

Direttore degli studi presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Marc Augé poneva l’individuo al centro delle sue analisi e combina brillantemente riflessioni filosofiche ed etnologia moderna.

Frasi celebri

Ecco alcune delle citazioni più famose di Marc Augè, contenute nei suoi libri:

Il concetto di governance proclama la fine della storia

Essere contemporanei significa porre l’accento su quanto, nel presente, delinea qualcosa del futuro

La democrazia non ha come fine la felicità di tutti ma ha quello di crearne per tutti le condizioni di possibilità, eliminando le più evidenti cause di infelicità

La paura può rendere ciechi. Ma può anche aprirci gli occhi su una realtà che normalmente guardiamo senza vedere.

Simbolizzare è insieme costituire un oggetto (all’occorrenza con la materia di un corpo) e stabilire operativamente una relazione: senza il corpo sovrano, la relazione sociale non esiste; non ha senso dunque dire che esso la rappresenta, dato che la rappresenta solo in quanto la fa esistere. Ciò che è stato chiamato un feticcio non è una cosa diversa: è ciò che genera la relazione per diventare oggetto di pensiero.

Andare in bicicletta vuol dire imparare a gestire il tempo: il tempo breve della giornata o della tappa e il tempo lungo degli anni che si accumulano

La scienza ha la fortuna e il pudore di sapere di essere nel provvisorio, di spostare le frontiere dell’ignoto e di andare avanti

La differenza tra storia ed etnologia è che lo storico conosce il resto