Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russa, Dmitry Medvedev, parla della guerra in Ucraina e spiega alcuni punti per un’offensiva più efficace. Secondo l’ex leader del Cremlino l’esercito ucraino spesso sceglie «obiettivi civili e pacifici» per i suoi «scellerati attacchi» e dunque invita la popolazione russa a prepararsi.
D’altra parte, Medvedev consiglia alle forze militari di Mosca di «scegliere obiettivi non convenzionali» per eludere le azioni difensive di Kiev. Questo il messaggio che da Telegram vuole lanciare al suo esercito Dmitry Medvedev, a seguito degli attacchi ucraini al ponte di Crimea e a Mosca.
Non solo strutture di stoccaggio, hub energetici e depositi di petrolio. Ci sono altri luoghi in cui non siamo ancora attesi. E dove l’effetto sarà molto significativo.
Precisa il braccio destro di Putin parlando degli obiettivi «non convenzionali».
Guerra in Ucraina, Mosca segue Medvedev: attaccato un deposito di grano vicino alla Romania
Detto fatto. La Russia non perde tempo e mette subito in pratica i consigli del vicepresidente del Consiglio di sicurezza: Mosca ha scelto di mettere nel suo mirino un deposito di grano ucraino al confine con la Romania, fatto saltare in aria con droni iraniani.
Le infrastrutture di stoccaggio del grano erano situate nei porti fluviali di Reni e Izmail sul Danubio, proprio al confine di Odessa. Al di là dei danni materiali, l’attacco ha sortito come effetto il ferimento di 4 persone. La notizia arriva dal capo dell’amministrazione regionale Oleh Kiper, citato anche dalla BBC.
La scelta russa non è causale: il transito di grano sul Danubio è cruciale dopo il “no” del Cremlino all’accordo per il passaggio delle navi nel Mar Nero. Forti parole di condanna arrivano dal presidente romeno Klaus Yohannis, che ha parlato di un attacco «molto vicino» al suo Paese e che «colpisce ancora il transito di grano ucraino e la sicurezza alimentare globale».
In rialzo i prezzi del grano. Parole di biasimo contro la Russia, Guterres: “Mosca riconsideri le sue posizioni”
Da settimane la scelta di Mosca di uscire dall’accordo sul grano fa molto discutere i grandi della terra. Le preoccupazioni sono avvalorate dall’andamento dei prezzi del grano, in forte rialzo dopo l’attacco russo alla città di Odessa. Il prezzo del grano tenero è infatti salito del 5,66%, mentre quello del grano duro ha subito un incremento pari a 4,1 punti percentuali.
Da questi dati partono le accuse e il biasimo di molti leader, tra cui quelle di Giorgia Meloni e Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, i quali nell’apertura del Summit di Roma sulla situazione alimentare nel pianeta hanno invitato Mosca a rivedere le sue posizioni.
Faccio un appello alla Federazione russa affinché torni all’attuazione dell’iniziativa del Mar nero in linea con la mia ultima proposta ed esorto la comunità globale a restare unita per trovare soluzioni efficaci in questo impegno e sforzo essenziale.
Ha commentato Guterres, mentre Meloni ricorda che «la crisi dei prezzi è causata dalla guerra in Ucraina». Insomma, è l’ennesima battaglia combattuta sia sul fronte militare che diplomatico e per adesso l’epilogo sembra ancora lontano.